Siamo ancora qua, eh già… direbbe Vasco Rossi. La citazione ha un duplice significato. Il primo: noi di Parcheggi.it ci ritroviamo ancora una volta a scrivere del problema dei parcheggiatori abusivi (leggi qui la nostra inchiesta). Non certo per il piacere masochistico di parlarne, ma perché continua ad essere una questione grave irrisolta. Come vediamo tra poco, registriamo per l'ennesima volta un'altra sconfitta del sistema politico-giudiziario italiano. Secondo significato, più grottesco: "siamo ancora qua" sono i parcheggiatori a pensarlo, a dirlo col sorriso beffardo, in barba ai poveri cittadini e in barba alle istituzioni e agli organi che quei cittadini dovrebbero proteggere con ogni mezzo.

Come abbiamo già dimostrato più volte, si tratta di una questione di sicurezza della gente comune, soprattutto della gente più debole come donne e anziani. La richiesta di soldi da parte di questi soggetti – vedi, criminali – diventa prima intimidazione e poi estorsione, con conseguenze fisiche o psicologiche ai danni del malcapitato di turno: abbiamo documentato spesso casi in cui il povero automobilista è costretto a chiudersi dentro la macchina, subendo gli attacchi d'ira degli abusivi.

Poco tempo fa era intervenuto alla trasmissione televisiva Mi Manda Raitre il sindaco di Bari e Presidente dell'ANCI Antonio Decaro (ne abbiamo parlato qui), e aveva affermato che l'ANCI, nell'occasione della stipulazione del nuovo decreto sicurezza, avrebbe proposto di trasformare l'azione dei parcheggiatori abusivi da sanzione amministrativa a reato penale. Evidentemente la proposta non è andata a buon fine, poiché il 21 aprile è entrato in vigore il nuovo decreto sicurezza con una sola piccola modifica del comma 15bis dell'articolo 7 del Codice della Strada: aumento della multa per gli abusivi da 772 a 1000 euro, e sanzione doppia (2000 euro) nel caso si venga beccati una seconda volta o nel caso siano coinvolti dei minori. Purtroppo – lo affermiamo con amarezza ma con categoricità – queste piccole modifiche non servono a nulla.

I parcheggiatori abusivi nella maggior parte dei casi sono nullatenenti! La multa non è un deterrente, poiché qualsiasi sia la cifra, loro non la pagano. E il giorno dopo tornano sul posto a continuare la loro attività illecita. Che, in molti casi, è tenuta in piedi da racket organizzati, con vere e proprie zone di appartenenza e business redditivi (ed esentasse!). "Sono nove anni che lavoro qui", "i verbali non li paghiamo perché non abbiamo niente", le loro risposte sono un disco rotto.

Ogni tanto qualcosa si muove, seppure gli strumenti – vedi, leggi – non sono ancora sufficienti. A fine aprile la Questura di Napoli ha fatto scattare un blitz della polizia in tutta la città. I numeri: in tre giorni sono state controllate 728 persone sospettate (o colte sul fatto), di cui 415 con precedenti di polizia; sono state emesse 251 sanzioni con 66 sequestri delle somme guadagnate. Inoltre 7 abusivi sono stati destinatari del provvedimento del Tribunale di lasciare la città entro dieci ore: si erano impadroniti di Via Posillipo e imponevano tariffe da 5 euro (durante la settimana) a 15 euro (nei weekend).

Questi numeri contraddistinguono un fenomeno a macchia d'olio, non certo isolato, e un business illecito di non poco conto. I cittadini devono essere tutelati, e gli organi di sicurezza devono avere gli strumenti giusti, ovvero leggi e politiche atte a debellare una volta per tutte il fenomeno. Altrimenti… loro saranno ancora qua. Eh già.