Auto o non auto? Parcheggio o non parcheggio? Questo è il problema. Perdonateci la citazione alta e fuori contesto, ma oggi vogliamo parlare di una zona cittadina che presenta una forte criticità in tema di sosta e una forte attrazione di tipo culturale: il centro storico.

Meta privilegiata dai turisti ma anche dagli stessi cittadini, il centro storico è solitamente il cuore pulsante di una città: è il fulcro culturale ed artistico, patrimonio di storia e tradizioni, dell'intera area urbana, ed è quel luogo ricco di attrazioni – ristoranti, negozi, chiese, monumenti, punti di ritrovo e di riferimento – che colgono il fascino della città a cui appartiene. È il caso, ad esempio, di Genova, città "superba" dotata del più grande centro storico europeo, nominato anche Patrimonio UNESCO. Perché citiamo il capoluogo ligure? Perché una notizia genovese di questi giorni delinea perfettamente il tema oggetto di quest'articolo.

In Piazza Sarzano (appunto nel centro storico) partirà a marzo un progetto di riqualificazione dell'area, studiato dall'architetto Susanna Bordoni e sposato dal Comune. L'obiettivo è di sgomberare le auto parcheggiate davanti alla Chiesa di San Salvatore, e sostituire i posti auto con una zona pedonale dotata di alberi e panchine che attragga turisti e giovani. Ebbene, la reazione dei residenti della zona non si è fatta attendere: 250 firmatari hanno detto no al progetto manifestando in prima persona la propria contrarietà. Intervistata da Primocanale, una signora protesta lapidaria: «Vogliamo i posteggi e basta, non li abbiamo! Siamo persone anziane e tanti sono invalidi!» A tenere banco anche il fatto che ormai da tempo la piazza è diventata un ricettacolo di ubriachi e tossici che lasciano la zona non propriamente "pulita".

Ora, due osservazioni. La riqualificazione del centro storico deve per forza di cose prevedere un piano di pulizia delle strade e "gestione" di chi frequenta la zona, con il primo obiettivo di aumentare la sicurezza (percepita e reale) dei cittadini. In secondo luogo, è vero che il problema del parcheggio è una questione molto sentita dai cittadini (e noi cerchiamo sempre di sottolinearlo), è vero che la veemenza con cui i residenti di questa piazza protestano contro la decisione di togliere i parcheggi dovrebbe essere registrata e valutata dal Comune, ma è anche vero che nessuno può vantare di ottenere gratuitamente posti auto direttamente sotto casa: i diritti acquisiti sono sempre difficili da modificare, ma non per questo significa che siano giusti ed incontrovertibili.

La verità sta nel mezzo. Il centro storico – che sia genovese o di un altra città – è bene preservarlo, riqualificarlo, renderlo appetibile… e quindi tenerlo anche (nei limiti del possibile!) libero dalle auto. Le zone e le aree pedonali sono assolutamente sacrosante, specie in luoghi di particolare valore storico ed artistico. La soluzione del dilemma è semplice, molto semplice: investire in grossi parcheggi strategici, vicini alle zone critiche e collegati da un efficiente servizio di mezzi pubblici. I parcheggi servono come il pane, è un dato di fatto, ma hanno il compito di convogliare la mobilità in modo da gestirla e tenerla sia a portata di tutti sia a debita distanza dalle zone più delicate del centro storico.

Qualche tempo fa parlavamo dei parcheggi con navetta fuori dai centri abitati più "critici" e con poca disponibilità di parcheggio: un esempio di come si possa sempre trovare il bandolo della matassa. Il parcheggio con navetta (ovvero con la possibilità di un mezzo pubblico per gli spostamenti da/alla propria auto) lo avevamo definito un portatore sano di viabilità, spazio e sostenibilità. Beh, lo riconfermiamo.