Calato il sipario sull’EPA 2011 a Torino, scatta la lunga attesa della prossima edizione, che si terrà  fra due anni esatti a Dublino.
Sono stati giorni intensi, in cui AIPARK ha dato prova di grande capacità  organizzativa, coinvolgendo 40 espositori, 23 relatori, 400 delegati provenienti da 27 Paesi e 3 continenti in confronti centrati su quattro grandi temi legati al parcheggio: percezione, tecnologia e innovazione, gestione ed economia.

Nel corso della giornata inaugurale ha avuto luogo il convegno che ha visto protagonista la ‘guest star’ della kermesse, il professor Donald Shoup, accademico presso il Dipartimento di Pianificazione Urbana dell’Ucla (University of California) di Los Angeles. L’esperto ha presentato una relazione introduttiva dal titolo provocatorio: ‘The high cost of free parking’ (Il caro prezzo della sosta gratuita). Il suo intervento è stato preceduto da quello di altri relatori, che hanno anzitutto ribadito i temi cardine dell’intera manifestazione. Fra le tematiche evidenziate, la necessità  che privati ed aziende abbiano il costante dovere di sottoporre le problematiche legate al tema del parcheggio alle autorità  politiche, partendo proprio da una corretta ed efficace comunicazione di come essi funzionino al fine di stimolarle a investire nella sosta per aumentare l’efficienza della città ; concetto, questo, successivamente ribadito dall’Assessore alla mobilità  del Comune di Torino Claudio Lubatti. Marco Medeghini, Presidente AIPARK, ha richiamato l’attenzione anche sul ruolo degli utenti finali, ossia dei cittadini, il cui contributo potrebbe essere determinante nel migliorare la vivibilità  dei centri urbani.
Siim Kallas, Commissario europeo per i trasporti, è intervenuto all’incontro tramite collegamento video. Il primo dato portato all’attenzione della platea è stato quello relativo alle emissioni di CO2 nell’area urbana, prodotto per un quarto dai mezzi di trasporto; dato sufficientemente eloquente per ribadire quanto sia essenziale che il parcheggio sia doverosamente considerato in discussioni legate ai più svariati ambiti. Riguardo all’uso di mezzi ‘ecologici’, (bicicletta, car sharing, trasporto pubblico), in particolare, il commissario ha sottolineato come sia impossibile pretendere che un cittadino prenda coscienza delle opportunità  di spostarsi “diversamente” in città  finchè queste alternative non vengono rese disponibili dalle infrastrutture. Lo spazio – ha osservato – è un bene, e va sfruttato al meglio.
Donald Shoup, guest stare della kermesse presentato a ragione quale ‘guru del parcheggio’ ha esordito con il confronto tra parcheggio privato e parcheggio su strada: se infatti ad un primo confronto vince il parcheggio su strada, (le tariffe sono inferiori), ad una più attenta analisi si scopre che quel parcheggio su strada implica il tempo perso per trovarlo, le emissioni di CO2 provocate dall’auto in cerca di uno spazio e il traffico generato dalla moltiplicazione di ogni auto in cerca di posto.
Ricorrendo a un grafico, Shoup ha richiamato l’attenzione su un dato sorprendente e aggjacciante al tempo stesso: già  nel 1927, a new york il 20% delle auto mediamente circolanti si spostavano alla ricerca di un parcheggio!
Una situazione che sembra non avere fine: una recente statistica ha infatti dimostrato che il 28% degli automobilisti intervistati fermi a un semaforo stava cercando un posto auto su strada. Shoup ha peraltro fatto cenno anche ai problemi legati alla ricerca di parcheggio solo in apparenza trascurabili: gli automobilisti in preda allo stress tendono infatti a eseguire manovre pericolose e prestare scarsa attenzione alla guida.
Quale, dunque, il giusto costo dei parcheggi a bordo strada? Pur evitando generalizzazioni, l’esperto ha osservato che il prezzo dovrebbe essere ì basso, ma non troppo. L’obiettivo è avere l’85% dei posti sempre occupati e una piccola percentuale di posti auto sempre liberi. Per favorire la rotazione, il costo del parcheggio potrebbe aumentare con il passare del tempo, oppure si potrebbero stabilire fasce orarie in cui i costi incrementano e decrementano.

La seconda giornata del congresso ha acceso i riflettori sotto i gestori partecipanti. Nel pomeriggio, in particolare, si sono svolte le premiazioni dei progetti di rinnovamento e costruzione del parcheggio più innovativi. Prestando attenzione alle diverse esposizioni organizzate all’interno del Lingotto, sede dell’evento, e agl’interventi dei relatori intervenuti è stato possibile cogliere appieno la sempre maggiore attenzione prestata alla sostenibilità  (caso esemplare, il giardino botanico creato dal botanico Patrick Blanc all’interno di un parcheggio a Lione) e quella rivolta alla curabilità  potenziale ed effettva (sino a 50 anni) degli edifici, oltre che la riutilizzazione dei materiali di costruzione.

L’Italia, tante volte a torto considerata in una situazione di arretratezza rispetto ad altri Paesi, si è dimostrata perfettamente in linea con le tendenze più innovative, in grado di dare vita a progetti quasi utopistici del tutto all’altezza di alcune strutture realizzate negli States.
Emblematico il caso del premiato e applauditissimo Garage Morelli di Napoli, parcheggio ricavato su sette livelli all’interno di una grotta naturale situata nel sottosuolo del centro di Napoli. Chiamarlo parcheggio, anzi, è riduttivo. Come sottolineato da Massimo Vernetti, fautore del progetto, si tratta di una struttura realizzata a tempo di record (18 mesi) attraverso un innovativo metodo di lavoro basato su ‘isole’ operative che hanno lavorato in parallelo per trasformare l’idea in realtà  con una velocità  sorprendente, nel pieno rispetto del contesto in cui la struttura è stata realizzata. Inaugurata in grande stile, con un concerto della celebre cantante israeliana Noah, si basa sul concetto di parcheggio interpretato non come luogo in cui lasciare l’auto ‘fuggendo’ il prima possibile, ma in cui piuttosto intrattenersi, bere un buon caffè, fare spese, addirittura godersi un evento o una mostra, perfino sposarsi, come già  accade Oltreoceano. Un vero e proprio format, insomma, un modello di parcheggio ideale che verrà  presto replicato in altri centri, più o meno grandi, sempre nel pieno rispetto dei diversi contesti, che verranno addirittura valorizzati dalla presenza di queste strutture.

La terza giornata ha dato infine modo ai presenti di sintetizzare i molti temi trattati, riflettendo sulla centralità  del ruolo del parcheggio in seno alla mobilità  e all’infomobilità , che con sempre maggiore efficacia si rivelerà , in un prossimo futuro, l’elemento sul quale puntare per muoversi con anticipo, dribblando eventuali problemi ancor prima che si presentino e contribuendo in prima persona a migliorare la qualità  della vita nelle giungle d’asfalto di tutto il mondo.