L’uso dei mezzi pubblici rappresenta una comodità  solo se è possibile raggiungerli con una certa facilità , e la mancanza di parcheggio in una zona di traffico continuo costituisce un problema non da poco, almeno finchè non sarà  inventata l’auto tascabile. Ma, visto che certe innovazioni alla Asimov sembrano ancora lontane, la sola cosa da fare è sperare in un’intervento che risolva gli incredibili paradossi che si creano nel nostro paese a causa della scarsa quantità  di luoghi di sosta che in alcune zone sconvolge la vita dei cittadini e l’ordine istituzionale.

Proprio come sta accadendo di recente ad Arcore, dove alcuni pendolari sono stati multati dalla Polizia locale in via De Gasperi all’altezza del parcheggio del retro della stazione ferroviaria per avere lasciato l’auto in sosta, parcheggiandola fuori dagli spazi previsti dalla segnaletica orizzontale.
‘Alcuni di questi cittadini multati’ spiega l’Avvocato Antonella Cavaiuolo, legale rappresentante del Comitato per il Parcheggio di Arcore, ‘una volta ricevuta la notifica della contravvenzione, si rivolgevano al Comitato Parcheggio di Arcore, e tramite l’assistenza della sottoscritta, decidevano di opporsi al verbale di contravvenzione, chiedendo che lo stesso venisse annullato. Veniva predisposto allora un ricorso in opposizione che indirizzato al Prefetto di Milano e recentemente accolto, con l’effetto di annullare le contravvenzioni impugnate. Nel ricorso veniva anzitutto contestato un vizio di forma: il verbale notificato, infatti, mancava della certificazione della conformità  alla copia depositata da parte del Capo dell’Ufficio ( ex art. 385, comma 3, del Regolamento di attuazione del Codice della Strada) ed era quindi nullo. Secondariamente veniva contestata l’ingiustizia della sanzione. I pendolari, infatti, chiarivano di essere stati costretti a parcheggiare al di fuori dalle linee orizzontali perchè il Comune non aveva provveduto all’istituzione di adeguate aree di parcheggio in prossimità  della Stazione ferroviaria’. L’infrazione non era dovuta quindi a un capriccio degli automobilisti, ma all’oggettiva impossibilità  di parcheggiare altrove per non perdere il treno e recarsi al lavoro.

‘Il Comune aveva ed ha tuttora il dovere di dotare il suo territorio di adeguate aree di parcheggio ai sensi dell’art. 7 del Codice della Strada. Tale obbligo di legge peraltro era stato recentemente consolidato da una recente sentenza della Corte di Cassazione, con cui la Suprema Corte ha statuito che i Comuni hanno l’obbligo di istituire zone di parcheggio gratuito e libero in prossimità  di aree in cui è vietata la sosta o previsto il parcheggio solo a pagamento’, conclude l’avvocato Cavaiuolo. Non resta che sperare in una rapida soluzione; o, in alternativa, pregare di incontrare un vigile indulgente.