Modificare lo stile di vita e puntare sulle due ruote: questo il messaggio lanciato a Cernobbio pochi giorni fa dove si è discusso dell’annoso problema del traffico cittadino causato da un uso smodato delle quattro ruote.
In effetti è evidente che il numero dei mezzi a due ruote in circolazione è aumentato in maniera evidente, segno che, come hanno constatato già da tempo a Milano, una parte degli automobilisti alle prese con i problemi di parcheggio, ha cambiato mezzo di trasporto.

Il senatore Paolo Giaretta, ex sindaco di Padova, ha ricordato un dato importante: in Europa il 50 per cento degli spostamenti in auto avviene per meno di 5 chilometri, bene si comprende come la moto possa diventare competitiva per liberare i centri storici dall’invasione delle quattro ruote.

Giaretta, citando una ricerca internazionale secondo la quale su una carreggiata mediamente transitano 2000 persone in auto, 9000 in bus e 15 mila su due ruote, ha invitato gli amministratori pubblici ad aprire parcheggi gratuiti per le moto e rincarare le tariffe di quelli per le auto.

Meno favorevole a tanta benevolenza a chi usa la moto o lo scooter è Arcangelo Merella, assessore al traffico di Genova, che ha affermato che l’80% del parco moto in circolazione è vecchio ed ha un grande impatto ambientale. Sarà , ma dopo i provvedimenti in materia di revisione, alla stessa stregua delle auto, anche le due ruote devono sottoporsi a collaudo e semplice sarebbe estendere i limiti di accesso alle auto non catalizzate nel centro città anche alle due ruote.
Nel Capoluogo ligure stanno pensando di far pagare la sosta anche alle due ruote, considerate evidentemente solo una buona risorsa economica per le casse comunali e non un mezzo ideale privilegiato non solo dai’ragazzini’ ma anche da un pubblico adulto ed eterogeneo che ha necessità di mobilità indipendente e veloce.
Non dimentichiamoci che la mobilità è attività essenziale del vivere collettivo.