– Auto nuova? No, io guido’car sharing’.
– Pagato bollo e assicurazione? No, io guido’car sharing’.
– Problema parcheggio? No, io guido’car sharing’.
– Blocchi del traffico? No, io guido’car sharing’.

 

A Genova già quattrocentoquattro persone potrebbero rispondere così a simili domande.
Da luglio ad oggi è infatti questa la cifra di’adepti’ totalizzata dal nuovo servizio.

‘Car sharing’: una parola straniera, invenzione ventennale del genio elvetico, per indicare una comodità ormai conosciuta anche in Italia, dopo molti altri paesi stranieri (Germania, Svizzera, Austria, Francia, Olanda, Scandinavia, Cina, Giappone, Nord America e Canada).

Oltre a Genova, infatti, il’car sharing’ è diffuso o in procinto di arrivare anche a Venezia, Bologna, Torino, Modena, provincia di Rimini, Milano, Bolzano, Roma, Palermo e Firenze.

E si propone come possibile soluzione per gli automobilisti alle prese con problemi di parcheggio, blocchi del traffico, targhe alterne.

La filosofia del’car sharing’ è quella di un’auto in condivisione, quasi in multiproprietà .

Una semplice smart card con i dati identificativi dell’utente, un abbonamento annuale.

E la possibilità di prenotare la macchina quando la si vuole usare, andando nel parcheggio’car sharing’ più vicino a casa, lasciandola poi nel parcheggio di destinazione, pagando naturalmente una tariffa oraria per la durata di utilizzo del mezzo.

A Genova il servizio è targato’Genova Car Sharing’, società partecipata al venti per cento da AMI (Azienda Mobilità ed Infrastrutture S.p.A.) ed all’ottanta per cento da Automotive, realtà romana che fornisce servizi di gestione flotte alle aziende di autonoleggio.

“Siamo molto soddisfatti – commenta Arcangelo Merella, assessore al Traffico del Comune di Genova – di come la cittadinanza ha risposto a questa nuova proposta.

Il servizio si evolve molto veloce, visto che la città di Torino, che lo ha sperimentato prima di noi, ha raggiunto quota quattrocento utenti dopo un periodo molto più lungo rispetto ai nostri primi sei mesi di sperimentazione (i dati del “car sharing” genovese sono infatti aggiornati a gennaio, ndr)”
.

Diciassette auto a disposizione, quindici parcheggi concentrati in centro città per un totale di cinquantatre posti auto e più di quattrocento utenti: questi ad oggi i numeri totalizzati dal’car sharing’ genovese.

L’abbonamento annuale al servizio costa 135 Euro, ma Ami offre su questa quota il cinquanta per cento di sconto a tutti i possessori di abbonamento ordinario annuale alla rete urbana dei trasporti pubblici.
Le tariffe orarie delle auto vanno dai 2,20 ai 3,41 Euro a seconda del tipo di vettura scelta (da 0,55 a 0,86 tariffe orarie notturne) alle quali vanno aggiunte le tariffe chilometriche oscillanti, a seconda della percorrenza e del tipo di vettura fra 0,16 e 0,61 Euro.
Tutte le tariffe sono comprensive del carburante.
Scegliendo di viaggiare con’car sharing’ i genovesi possono accedere alla zona a traffico limitato, usare le corsie preferenziali e sostare gratuitamente nei parcheggi a strisce blu (un bel vantaggio che alletta i veri genovesi attenti al borsellino).
A disposizione un parco macchine FIAT di diverse grandezze e tipologie: Punto, Doblò, Multipla, Doblò Cargo e Ducato.

Ma quali numeri vengono richiesti agli utenti? Non molti.

Innanzi tutto aver compiuto ventuno anni di età , essere in possesso della patente da almeno due anni e aver bisogno di un’auto per minimo un’ora di tempo.

“Le aree di parcheggio a disposizione degli utenti “car sharing” – prosegue nella spiegazione Arcangelo Merella – sono state scelte sulla base di due criteri precisi: buone condizioni economiche dei residenti e difficoltà di parcheggio.
Abbiamo quindi optato per le aree di Carignano, Castelletto ed il Centro storico, quartieri che rispondono a queste caratteristiche e dove spesso in famiglia si possiede la terza automobile, magari utilizzata in maniera occasionale dalla mamma o da un figlio.
Ecco allora che il “car sharing” può essere l’altenativa giusta”.

Quattrocentoquattro utenti sotto la Lanterna piazzano Genova al terzo posto in Italia per la diffusione del servizio, dopo Torino (800 clienti) e Bologna (600).
Forse però per molti genovesi il “car sharing” è ancora un oggetto non identificato, una strana creatura che andrebbe promossa di più.
Da questo punto di vista il Comune di Genova ha già pensato a diverse iniziative, da realizzare in collaborazione con la società Genova Car Sharing.
Come la convenzione che consente ai dipendenti Amga di usufruire di un abbonamento annuale a tariffe scontate.

“In questi giorni – aggiunge l’assessore al Traffico – stiamo estendendo questa campagna di “proselitismo” anche ad altre aziende.
La nostra proposta è quella di acquistare, come Comune di Genova, una flotta di veicoli, la cui manutenzione sia a carico di Genova Car Sharing e il cui utilizzo sia a disposizione di tutti gli utenti del servizio, non solo del personale comunale”.

In epoca di targhe alterne, di blocchi anti – smog, il “car sharing” calza proprio a pennello.
In Italia, ad aprire la strada a questo nuovo modo di concepire l’automobile, ci ha pensato il Ministero dell’Ambiente, con il decreto legge del 27 marzo 1998, attraverso il quale si è voluta promuovere nel nostro Paese l’introduzione di servizi idonei a contrastare l’incidenza negativa del traffico veicolare sull’ambiente cittadino.

“Proprio qui da Genova – spiega Arcangelo Merella – è partita l’idea di lanciare una campagna di rottamazione delle auto vecchie ed inquinanti che punti proprio sul “car sharing”.
La nostra proposta è allora quella di offrire uno sconto di cento Euro sull’abbonamento annuale al servizio a chi rottama l’auto non catalizzata.
Gli utenti andranno a pagare quindi solo 35 Euro e potranno usufruire inoltre di ulteriori sconti nell’utilizzo del “car sharing”.
Il Ministero dell’Ambiente ha approvato in pieno l’iniziativa e sta lavorando su una campagna di rottamazione ad hoc.
Nel frattempo però la società Genova Car Sharing sta già autofinanziando la rottamazione”.

Infine, in questo excursus nel mondo genovese del “car sharing”, c’è posto anche per un’altra idea dell’assessore al Traffico Arcangelo Merella, indirizzata questa volta al mondo del commercio del centro storico e al traffico frammentato ad esso collegato.
Stando ai dati infatti il quaranta per cento degli automezzi che ogni giorno entrano nei vicoli, da soli trasportano il novanta per cento delle merci che si muovono.
Il trentasei per cento dei mezzi trasporta soltanto un otto per cento delle merci che si muovono.

“Esiste quindi – commenta l’assessore – una grossa frammentazione del trasporto merci, che spesso per i piccoli negozianti è affidato a mezzi vecchi ed inquinanti.
La nostra proposta di aderire al “car sharing” va ai consorziati dei’Centri Integrati di Via’ del centro storico: per loro vorremmo allestire (primi nella rete nazionale del “car sharing”) un servizio cargo ad hoc e preparare, proprio nei vicoli, delle piazzole di sosta e dei piccoli magazzini per le merci”.

Alice Tordo