L’assalto domenicale all’Ikea di Padova, la mancanza di un parcheggio adeguato, una soluzione temporanea che a molti lascia dubbi giuridici e morali.

Perchè a risolvere il problema, almeno momentaneamente dopo l’ordinanza del sindaco Flavio Zanonato che imponeva la chiusura del megastore alle 14 della domenica, ci ha pensato un accordo tra l’Ikea e l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero.

Quest’ultimo, proprietario di un terreno adiacente al centro commerciale, ha accettato che lo spazio venisse trasformato in parcheggio per seicento posti auto.

Con uno strascico di polemiche e un’inchiesta aperta dal pubblico ministero Paolo Luca.

Sì, perchè l’area di dodici mila metri quadrati, che l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero ha affittato al colosso svedese per la somma di dodici mila Euro al mese, urbanisticamente sarebbe destinata a “verde attrezzato”.
Insomma, ad uso pubblico.

A far avviare le indagini è stato un esposto firmato da un professionista cittadino.
Ecco il passo più significativo dell’esposto, l’informazione che ha convinto il magistrato ad aprire le indagini:

“Apprendo dai quotidiani che l’Ikea avrebbe preso in affitto dalla Curia un’area di dodici mila metri quadrati per realizzarci un parcheggio, area che però è urbanisticamente destinata a verde attrezzato.

I giornali riportano che per questo motivo non la si può asfaltare, ma la si può soltanto ricoprire di ghiaino.

Oggi, sempre dalla stampa locale, apprendo che il materiale è gia stato riportato. Ma a chi si crede di darla da bere? Il cambio di destinazione d’uso, da verde attrezzato (cioè ad uso pubblico) a parcheggio privato è palese: poco importa se vi venga steso l’asfalto, il ghiaino, palline o fiorellini.
E’ un cambio di destinazione illegittimo, nemmeno sanabile, effettuato con opere, cioè comportamento penalmente rilevante”.

L’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, guidato da Monsignore Giuseppe Pasini e il Comune di Padova non vedono nell’accordo firmato motivo di scandalo.

‘Parcheggiare in una zona verde non è un reato, o meglio non è tanto l’uso quanto gli eventuali lavori che possono stravolgere la caratteristica di un terreno – spiega Flavio Zanonato, sindaco della città – . In questo caso nessun intervento permanente è stato realizzato dall’Ikea, nè in ferro nè in cemento, non vedo dunque dove ci sia l’abuso edilizio’ .

Ivo Rossi, assessore comunale al Verde e alla Mobilità , pone l’accento sull’errore nella costruzione dell’Ikea nel sito attuale.

‘Questa soluzione di carattere straordinario è stata scelta solo per tentare di evitare di mandare in tilt la viabilità , rendere invivibile due quartieri e mettere in pericolo la vita delle persone.
D’altra parte non è stata la nostra Giunta a sottostimare l’esigenza di posti auto richiesta dall’Ikea: fu infatti la Giunta Destro a siglare l’accordo di programma, nonostante noi, allora all’opposizione, avessimo detto in tutti i modi che l’Ikea lì non andava edificata.
Oggi a noi non resta che ridimensionare un problema causato da altri, per il bene non tanto del colosso svedese ma di chi vive o si trova a passare con l’auto per Padova est’.

Sull’accordo temporaneo tra Ikea e Istituto diocesano ha insistito anche don Cesare Contarini, direttore della “Difesa del popolo”:

‘Tra un anno Ikea avrà trovato altre soluzioni, e il terreno tornerà com’era, cioè “agricolo”! A Padova Est! Il prezzo dell’affitto? Quello che Ikea ha concordato per casi simili, 1 euro per ogni posto macchina: nessuna speculazione dell’Idsc dunque’.

Restano però un’indagine aperta e i dubbi di molti cittadini.

Tra questi dubbi, uno sovrano: se la domenica è il giorno del Signore, sarà meglio andare alla Messa o fare spese all’Ikea?

Alessandro Ricci