Ospedali ed aree di sosta.

Ognuno risolve il problema come può, chi più e chi meno saggiamente.

Lo dimostra la cronaca locale di questi giorni in due diverse città del Nord Italia: Treviso e Varese.

Nel primo caso il nosocomio in questione è il’Ca’ Foncello’.

Per migliorare l’accessibilità al presidio ospedaliero Civica Amministrazione e Usl sono perfettamente d’accordo: serve una nuova viabilità , che privilegi la percorribilità dei mezzi di soccorso, oltre a nuovi parcheggi per il pubblico e riservati ai dipendenti.

Il progetto, approvato da entrambi gli Enti ed al via da metà 2006, prevede un raddoppio dei posti auto, che diventeranno circa un migliaio per il pubblico.

Usl e Comune divideranno la spesa totale dell’intervento, tre milioni e seicentomila Euro.

Soluzione saggia quindi.

Spostandosi dal Nord Est al Nord Ovest, la situazione appare paradossalmente opposta.

Il caso in questione è quello dell’ospedale di Circolo di Varese.

Qui il problema è evidente: troppe auto all’interno del presidio, spesso di intralcio agli stessi mezzi di soccorso.

Questione legittima ed allora?

Ed allora fuori tutti e si riorganizza.
Ma con quale criterio?

Semplice, chi tardi arriva male alloggia.

In questo caso però stiamo parlando delle auto di infermieri, dipendenti amministrativi e soprattutto medici del Circolo, magari chiamati per un’urgenza.

Tutto il personale ospedaliero in busta paga ha ricevuto una comunicazione della direzione generale dell’Azienda sulla nuova politica della sosta all’interno del nosocomio.

Il concetto è semplice: i parcheggi, duecentocinquanta, verranno assegnati a chi presenterà per primo la domanda, con il costo mensile di quindici o trenta Euro (se dirigente).

Gli altri potranno parcheggiare fuori, in via San Michele del Carso o nell’ex piazzale dell’Avt: posti totali quattrocento.

Ma, considerato che i lavoratori dell’ospedale sono duemila, i conti proprio non tornano.

Inoltre, anche per chi ha pagato e crede di avere il posto assicurato, si presenta un’ulteriore incognita visto che i dipendenti che prestano servizio di notte potranno lasciare l’auto in sosta gratuita dalle 21.30 alle 6.30.

Una buona parte dei parcheggi quindi potrebbe essere già occupata dalle prime ore dell’alba.

I sindacati sono già sul piede di guerra per una questione che alla fine potrebbe farci rimettere gli stessi pazienti, magari già pronti in sala operatoria in attesa che il chirurgo trovi parcheggio per l’autoà¢â‚¬Â¦.

Alessandro Ricci