In genere lo si fa a causa dell’arrivo di qualche cicogna e la conseguente necessità  di una stanza in più; altre volte perchè ci si sposa, o, più semplicemente, per seguire l’amato o l’amata; altre ancora perchè , molto banalmente, ci si è stufati, e – potendoselo permettere -si ha voglia di cambiare aria; talvolta perchè i vicini sono troppo molesti; talaltra infine quando, meno piacevolmente, uno sfratto incombe. Ma a far decidere di traslocare un signore di Pesaro è stata una causa che, di norma, non viene proprio contemplata: la difficoltà , se non l’impossibilità , a trovare un parcheggio nei pressi della propria abitazione.

A questo metalmeccanico 51 enne, la sorte ha riservato la disgrazia di abitare in via Vincenzo Rossi, una strada a senso unico su cui si affacciano decine di condomà¬ni, ovvero centinaia di famiglie residenti con relative auto a cui trovare posto, e decine di negozi che ogni giorno attirano centinaia di consumatori automuniti. Come se non bastasse, la pista ciclabile tracciata sulla destra della strettissima via costringe le auto a fare lo slalom tra quelle parcheggiate in doppia fila; sulla sinistra, è vero, si trova una lunga striscia di parcheggi bianchi, ma per sostare occorre esibire il disco orario, e il tempo concesso è risicatissimo: 30 minuti nei giorni feriali, fasce limitate 9-13 e 16-19 nei festivi.

Troppo poche secondo il furibondo pesarese; che, per tutte queste ragioni, deve subire lo smacco e il notevole danno economico conseguente a inevitabili e ripetute contravvenzioni: ‘Qui non si vive più – sbotta – prendo una multa a settimana, anche due. Non è possibile andare avanti in questo modo, non mi basta lo stipendio, ne avrಠcollezionate per mille euro. Io a casa non ci sono mai – aggiunge – se non il sabato e mi piace dormire. Non ho tempo di andare ogni mezz’ora a cambiare il disco orario. E puntuali arrivano i vigili’.

Lo sfortunato cittadino, naturalmente, si lamenta anche a nome dei suoi vicini, ribadendo giustamente il fatto che non tutti possono ovviare all’insufficienza di parcheggi concedendosi il lusso di acquistare un garage. E si scaglia contro l’assessore locale, Michele Gambini (dei Verdi n.d.r), deprecando la dovizia di alberi decorativi (‘bellini per carità , ma tolgono lo spazio ad altre auto’), e l’eliminazione dei tre pur sparuti parcheggi nella vicina via della Fonderia.

Purtroppo, a quanto sembra, fino a oggi l’assessore ha ignorato le sue rimostranze; chissà  che la risonanza mediatica che la denuncia va acquistando non lo persuada prima o poi a dare a ascolto alle proteste del Gambini, prima che, come il sor Pampurio arciscontento (ma in questo caso a ragione!) cambi tosto appartamento?