Gli addetti ai lavori – produttori, enologi, vinattieri, gioralisti enogastronomici – ma anche gli amanti del buon bere che, da ormai quarantaquattro primavere, si ritrovano a Verona per il Vinitaly, lo sanno bene: la manifestazione che, nel mese di aprile, rende per quattro giorni la città  di Verona capitale internazionale di vini e distillati è sempre, e per molti aspetti, un vero tour de force. Gli espositori sono sempre più numerosi, nei padiglioni del polo fieristico si avvicendano con ritmi da cardiopalma degustazioni, seminari, convegni, eventi per non parlare delle sempre più numerose iniziative collaterali. Eppure, c’è di certo da tirare un sospiro di sollievo una volta varcate le soglie della fiera. Da quel momento, comunque vada, è tutto in discesa. Perchè il primo e più difficile ostacolo da affrontare è il traffico che congestiona la città  scaligera. E, a meno che non si sia scelto di raggiungerla in treno, la disperata ricerca di un parcheggio.

Come se la caveranno, quest’anno, i visitatori di Vinitaly?
La fiera è in questo momento al suo culmine. Inaugurata ieri mattina dal Presidente della Repubblica Napolitano e dal neogovernatore del Veneto Luca Zaia, ritorna ad aprire i battenti dopo l’annus horribilis 2009, che pure, a dispetto della crisi, ha segnato un bilancio in attivo.

Insomma, Vinitaly che, lo ricordiamo, ingloba anche il Sol, Salone Intenazionale dell’Olio d’Oliva, e che, grazie a un World Tour in atto già  da qualche anno, si sta facendo conoscere in diversi Paesi esteri, è certo un fiore all’occhiello per l’Italia.
Imprescindibile, dunque, renderlo un meccanismo sempre più oliato e impeccabile. Eppure, come già  si è potuto rilevare nella giornata di ieri, la voce ‘parcheggi’ sembra ancora da curare. Le 20.000 persone (espositori, allestitori, trasportatori e personale di servizio) che ieri hanno affollato il polo espositivo hanno contribuito al sovraffollamento degli stalli nelle vie adiacenti la Fiera. E sono fioccate anche le multe per divieto di sosta: una sessantina in tutto, secondo la Polizia Municipale.
Non sono mancate, al solito, le scene fantozziane: molti automobilisti, infatti, tentavano di entrare direttamente nell’area di sosta davanti al Centro congressi della fiera, riservata a taxi, polizia e personale fieristico.
Agli espositori sono invece stati riservati parte del parcheggio dell’ex Mercato ortofrutticolo, di fronte alla fiera, il Multipiano in via Olanda e la contigua area Re Teodorico, mentre i visitatori possono utilizzare i parcheggi delle ex Officine Adige in via Copernico, vicino al casello autostradale di Verona sud, dell’ex Mercato ortofrutticolo e degli ex Magazzini generali in viale dell’Agricoltura e via Santa Teresa. Nelle vie limitrofe al quartiere fieristico, per evitare il ripetersi di raffiche di multe, è consentita la sosta solo con disco orario, per un’ora, tra le 8 e le 19.
In totale, sono circa 20.000 i posti auto a disposizione di visitatori ed espositori, la cui disponibilità  sarà  resa nota in tempo reale su panelli a messaggio variabile. Alcuni di essi saranno collegati con la fiera tramite servizio di bus navetta. Un’area per la sosta dei veicoli al servizio dei disabili e una per moto e ciclomotori è inoltre prevista in viale del Lavoro, davanti al parcheggio dell’ex mercato Ortofrutticolo.
 In più, la fiera si è premurata di comunicare, anche a mezzo stampa, dettagliate spiegazioni su come raggiungere il temporaneo regno di Bacco a seconda che si giunga a Verona in auto, treno o aereo, indicando anche quale uscita autostradale preferire.
Tanto la polizia quanto l’Ente fiera hanno comunque tenuto a precisare quanto ‘la grande macchina logistica del Vinitaly crei inevitabilmente alcuni disagi, limitati grazie ad un’organizzazione minuziosa’. A riprova di come il problema parcheggio non possa essere ignorato in caso di eventi di una tale portata. E di come, in ogni caso, qualsiasi soluzione non appaia mai abbastanza brillante.