La scorsa settimana si sono conclusi gli Aipark Pdays, tenutisi il 9 e il 10 giugno alla Leopolda di Firenze, la prima manifestazione italiana su larga scala dedicata al settore della sosta e della mobilità. L'evento (che diventerà biennale) ha proposto ai presenti un fitto programma di conferenze, incontri e workshop, per poi concludersi con l’Assemblea annuale dei soci Aipark.

Nel corso della manifestazione è stato giustamente sottolineato quanto sia importante la cultura della sosta a tutti i livelli, soprattutto in un paese come l'Italia, ancora indietro rispetto alla realtà europea: l'uso dell'auto privata è ancora determinante – e lo sarà negli anni a venire – specialmente per quanto riguarda l'accesso ai centri cittadini (motivi di lavoro, commercio, studio, vacanze, ecc), e considerando la diffusa inefficienza del trasporto pubblico nazionale. Per questo la gestione integrata ed efficiente della sosta dovrebbe essere centrale in ogni politica cittadina, quale strumento per trovare un freno ai costi elevati della congestione e per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Cittadini che, in eventi di questo tipo, rischiano di rimanere un po' sottovalutati: le strategie passano sicuramente attraverso piani e accordi tra gestori, amministrazioni, associazioni di categoria e aziende, ma passano anche attraverso il sacrosanto giudizio del cliente finale, ovvero l'automobilista che tira fuori i quattrini ed esige un servizio a lui dedicato.

Durante la due giorni si è parlato del progetto europeo Push &Pull, della legge francese sulla decentralizzazione della sosta, dei sistemi informatici e digitali, dei rapporti con le autorità ministeriali, del tema riguardante il rapporto tra attività commerciali e parcheggio, e della sosta a servizio dei sistemi aeroportuali.

Su quest'ultimo punto, ahimè, registriamo una trattazione incompleta che ha spostato l'asse della bilancia solo sui parcheggi a gestione aeroportuale, tralasciando – e persino denigrando – tutta quella rete di parcheggi a basso costo che sorgono nelle immediate vicinanze degli aeroporti. Dopo aver trattato le criticità degli aeroporti italiani, caratterizzati da uno scarso rapporto con il territorio e con le istituzioni locali e mal collegati alla rete stradale e a quella ferroviaria, si è passato alla descrizione di come combattere la concorrenza di quelli che sono stati chiamati "parcheggi low-cost": nell'enumerare strategie (web marketing, infrastrutture, sistemi di pagamento, ecc.) nessuno ha evidenziato come il mercato in questi anni, grazie ad internet, abbia trovato nuove offerte, nuovi prodotti e servizi sempre più convenienti (un esempio per tutti le compagnie aeree Low Cost).

Assumendo il dato incontrovertibile che una sana concorrenza sia il sale del mercato, "i clienti, non i concorrenti, decidono chi vince la guerra" (P. Kotler, guru del marketing). I clienti che prenotano i cosiddetti "parcheggi low-cost" online lo fanno perché confrontano e trovano in quest'ultimi un servizio migliore e a un prezzo più basso, null'altro. La scelta finale non dipende esclusivamente dalla posizione nei motori di ricerca e dal "corto circuito mentale" di chi clicca su un risultato online piuttosto che su un altro (è stato detto proprio così, ahimè), ma dipende principalmente dal rapporto qualità-prezzo del servizio offerto: il cliente si informa, confronta, e decide. E, com'è giusto che sia, decide per il SUO meglio.

Nella giornata di venerdì ha avuto luogo, inoltre, l'Assemblea dei soci Aipark. Dopo un accorato saluto di fine mandato della (ormai ex-)Presidente Sara Venturoni, calorosamente applaudita dalla platea, e dopo i ringraziamenti di fine-evento da parte del Segretario Laurence Bannermann, è avvenuta la votazione che ha eletto il nuovo Presidente: si tratta di Massimo Vernetti, già Vice Presidente della stessa Venturoni. Momento di sincera commozione il discorso di Giuseppe Bartocci, che lascia per motivi di età il suo incarico come membro del Collegio dei Probiviri, attivo Consigliere sin dagli inizi del sodalizio associativo, profondo conoscitore della gestione e delle politiche della sosta e attento alle ricadute sociali sui cittadini che questo comporta.