Parcheggiare l’auto sembra un gesto semplice, ma dietro la gestione degli spazi di sosta c’è un mondo fatto di regole, cartelli e segnaletica. Saper leggere e interpretare correttamente i cartelli di parcheggio è fondamentale non solo per evitare multe, ma anche per garantire ordine e rispetto negli spazi condivisi.
I cartelli di parcheggio – che siano ufficiali o privati – hanno un ruolo centrale nell’organizzazione della sosta, alcuni con valore legale, altri puramente informativo, ma in entrambi i casi contribuiscono a evitare confusione e conflitti. Scopriamo i principali.
Parcheggio riservato cartello
I cartelli di parcheggio riservato hanno lo scopo di assegnare specifici spazi di sosta a determinate categorie di utenti: clienti, residenti, dipendenti. Rappresentano la macro-categoria di tutta la segnaletica che indica un diritto esclusivo sull’uso del posto auto; in questo gruppo rientra anche il cartello parcheggio disabili.
-
Normativa: in area privata questi cartelli possono essere installati liberamente e persino personalizzati (es. “Riservato Ditta Rossi – Posto n. 12”). In area pubblica, invece, possono essere posizionati solo con autorizzazione comunale, nel rispetto dell’art. 7 e 157 del Codice della Strada.
Segnaletica parcheggio privato
Un sottogruppo dei cartelli riservati è la segnaletica di parcheggio privato, utilizzata per spazi non accessibili al pubblico, come cortili condominiali o parcheggi aziendali. Riporta diciture come “Proprietà privata”, “Riservato ai condomini” o “Sosta vietata ai non autorizzati”.
-
Cartello parcheggio privato normativa: costituisce un avviso valido e tutelante per il gestore o il proprietario dell’area, ma non ha valore sanzionatorio.
Cartello parcheggio riservato ai clienti
È uno dei più diffusi nel contesto commerciale: segnala che i posti auto sono destinati esclusivamente alla clientela di un’attività (ristoranti, hotel, negozi, uffici).
- Normativa: in aree private può essere installato liberamente; se posizionato su suolo pubblico richiede l’autorizzazione del Comune. Ha valore informativo e di avviso in caso di rimozione di veicoli non autorizzati.
Cartello parcheggio riservato personalizzato
Per i titolari di Contrassegno Unificato Disabili Europeo (CUDE) rilasciato a carattere permanente, in presenza di condizioni di gravissimo disagio deambulatorio o di non deambulazione, è possibile richiedere al Comune l’istituzione di un cartello parcheggio disabili personalizzato in prossimità della propria residenza o, per i conducenti con disabilità, presso la sede di lavoro.
-
Normativa: la possibilità è prevista dall’art. 381 del DPR 495/1992 (Regolamento di esecuzione del Codice della Strada), in attuazione dell’art. 188 del Codice della Strada, che disciplina i parcheggi riservati ai disabili. L’area di sosta può essere concessa solo con ordinanza comunale e corredata da apposita segnaletica verticale.
Cartello parcheggio moto
Segnala spazi dedicati esclusivamente a moto e scooter. Il cartello parcheggio motocicli evita che le auto occupino posti progettati per mezzi più piccoli e maneggevoli, come abbiamo visto in un precedente articolo.
- Normativa: in aree private l’utilizzo è libero, senza valore sanzionatorio. Su strada pubblica, la segnaletica deve rispettare il Regolamento di esecuzione del CdS (art. 120 DPR 495/1992) e può essere installata solo dagli enti gestori della strada o con loro autorizzazione.
Delimitatori parcheggio
Accanto ai cartelli, esistono anche i delimitatori di parcheggio: archetti, paletti, colonnine o barriere mobili che hanno lo stesso obiettivo, cioè proteggere un posto auto da utilizzi impropri.
-
Normativa: non esiste una disciplina nazionale univoca. In ambito condominiale valgono i regolamenti interni, mentre su suolo pubblico serve sempre l’autorizzazione comunale. I dispositivi automatizzati (a chiave, telecomando, pistone idraulico), inoltre, devono rispettare le norme di sicurezza sui meccanismi mobili.
Cartello stradale parcheggio
Oltre alla segnaletica privata, esistono i cartelli di parcheggio ufficiali previsti dal Codice della Strada. Il più comune è il cartello con la “P” bianca su sfondo blu, che indica un’area di sosta consentita e può essere accompagnato da pannelli integrativi che specificano orari, tariffe o categorie di veicoli. Un altro esempio è il cartello di parcheggio a spina di pesce, che segnala la disposizione inclinata dei veicoli rispetto alla carreggiata (45° o 60°), utile per ottimizzare lo spazio e agevolare le manovre.
-
Normativa: entrambi fanno parte della segnaletica ufficiale e possono essere installati solo dagli enti proprietari della strada o con loro autorizzazione. In aree private possono essere riprodotti a fini informativi, ma non hanno valore legale né sanzionatorio.
Perché la segnaletica è fondamentale nei parcheggi
La segnaletica, sia pubblica che privata, ha un obiettivo comune: organizzare gli spazi e prevenire conflitti. Riveste un ruolo di primaria importanza, non solo perché facilita la gestione degli spazi, ma soprattutto perché contribuisce in modo significativo alla sicurezza di chi li utilizza. In un’area destinata alla sosta e al transito di veicoli, infatti, è essenziale che gli spostamenti avvengano in modo ordinato e prevedibile, minimizzando il rischio di incidenti. La presenza di segnali chiari e ben posizionati consente agli automobilisti di orientarsi facilmente, di rispettare le direzioni di marcia stabilite e di parcheggiare correttamente nei posti riservati o nelle aree destinate.