Si è conclusa a Torino l’ultima edizione di Next Generation Mobility (NGM25), tenutasi il 9 e 10 dicembre. L’evento si è aperto con la call to action “Una nuova cultura per una nuova mobilità”, richiamando la necessità di un cambiamento culturale profondo — ancor prima che tecnologico — per affrontare le nuove dinamiche demografiche urbane e territoriali.
Ospitata presso gli spazi della Città Metropolitana di Torino, NGM25 ha intrecciato i temi della mobilità aerea, urbana, logistica e digitale, confermandosi piattaforma nazionale di confronto.
La sessione istituzionale e la nuova governance territoriale
La sessione istituzionale ha messo in luce la strategia di governo del territorio:
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Riforma del TPL (Trasporto Pubblico Locale): il Vicesindaco della Città Metropolitana di Torino, Jacopo Suppo, ha comunicato la riforma del TPL per gestire una mobilità frammentata su un vasto territorio. La strategia ha incluso l’uso di mezzi più piccoli e soluzioni mirate, in vista della gara TPL 2027 e del Piano dell’Accessibilità e dell’Intermodalità (PAInt), che ha ottimizzato i servizi.
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Investimenti GTT: Antonio Fenoglio (Presidente GTT) ha illustrato la trasformazione del parco mezzi, con 400 milioni di euro di investimenti dal 2022. L’obiettivo è raggiungere il 72% del parco mezzi alimentato a elettrico o metano entro il 2026, riducendo l’età media dei tram da 32 a 18 anni e introducendo nuovi bus elettrici e treni.
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Partnership e Innovazione: Laura Morgagni (Fondazione Piemonte Innova) aveva sottolineato il ruolo delle partnership pubblico-privato. Il programma ToMove aveva portato a 50 proposte progettuali, di cui 13 in sperimentazione, inclusi test su guida autonoma e soluzioni smart.
Il nodo dell’elettrificazione
La sessione dedicata all’elettrificazione ha disegnato un quadro a due velocità.
- La mobilità collettiva ha vissuto una “ri-elettrificazione”, con tram e filobus che sono tornati protagonisti grazie a tecnologie più flessibili e sostenibili. Marco Zanini (GTT) ha confermato il piano per 700 autobus elettrici entro il 2026.
- Per la mobilità individuale, la transizione è risultata più complessa. Andrea Cardinali (Direttore Generale UNRAE) ha affermato che l’Italia resta indietro in quanto a nuove immatricolazioni di veicoli elettrici e le flotte aziendali non hanno svolto il loro ruolo di volano.
Logistica e MaaS
I lavori del Day One hanno analizzato in profondità la logistica urbana e la mobilità integrata. Giuseppe Galli (TRT) ha delineato le criticità dell’ultimo miglio e, in risposta, Chiara Cavargna Bontosi ha presentato il nuovo Pulse (Piano Urbano della Logistica Sostenibile) della Città Metropolitana, che mira a coordinare le regole di accesso, incentivare la cargo bike e integrare la distribuzione con la mobilità cittadina.
Gli operatori hanno quindi sollecitato un passaggio a modelli collaborativi, prevedendo che circa il 40% degli acquisti online venga gestito tramite locker agnostici entro il 2030. Alte innovazioni al vaglio sono i robot ToMove, un prototipo di robot autonomo per la consegna di piccoli pacchi nei quartieri cittadini, sviluppato da Fondazione LINKS nell’ambito del progetto più ampio “Living Lab ToMove” della Città di Torino.
Sul fronte MaaS, Cristina Pronello (Politecnico di Torino) ha bilanciato il programma MaaS4Italy riscontrando ostacoli tecnologici, scarsa standardizzazione dei dati e difficoltà di coordinamento tra gli attori. Ciononostante, i progetti MaaS4Italy di Abruzzo, Piemonte e Veneto e le testimonianze degli operatori di sharing mobility (Dott, Lime, Pin Bike, Trainline) hanno evidenziato una crescente maturità dei servizi e delle integrazioni.
UAM, accessibilità logistica e sociale
La conferenza Next Generation Mobility 2025 ha esplorato le frontiere della mobilità, mettendo in luce come l’innovazione tecnologica sia legata anche alla dimensione dell’accessibilità, sebbene in modi diversi per la Mobilità Aerea Avanzata (UAM/AAM) e per la mobilità individuale.
La 6ª Conferenza Nazionale UAM/AAM si è concentrata sul tema “Cargo rising”, data la maggiore applicabilità industriale rispetto al trasporto passeggeri. L’obiettivo primario della UAM è fornire una soluzione rapida ed efficiente per la consegna di merci, in particolare in aree urbane congestionate o in territori periferici difficili da raggiungere via terra. Questa capacità è stata identificata come un fattore per migliorare l’accessibilità della supply chain e garantire l’arrivo tempestivo di beni essenziali (come farmaci o ricambi) dove la mobilità tradizionale incontra ostacoli. In questo campo, Gabriele Capomasi (PwC Strategy&) ha previsto una forte accelerazione, con una crescita media in Italia del 20% al 2030, per un valore di 1,5 miliardi di euro, mentre Nicola Nizzoli (Assorpas) ha lamentato la lentezza del nodo regolatorio, incompatibile con la rapidità del mercato.
La dimensione sociale è invece emersa con forza nel panel sull’accessibilità, dove il dibattito ha messo in evidenza come l’innovazione debba servire l’emancipazione dei cittadini. Il progetto Avathor One (dispositivo di mobilità elettrico su quattro ruote, ideato per operare anche in modalità di sharing) è stato presentato come un esempio concreto di innovazione al servizio dell’emancipazione per le persone con mobilità ridotta. Sebbene l’UAM passeggeri sia ancora in fase di sviluppo, il messaggio trasversale di NGM25 è stato chiaro: ogni nuovo paradigma di trasporto – terrestre, aereo o integrato – dovrà integrare i requisiti di accessibilità e inclusività fin dalla progettazione (Mobility for All), affinché l’innovazione non si traduca in nuove barriere, ma in libertà di movimento per tutti.
La sfida futura
L’evento si è chiuso con la Special Session dedicata alla logistica del Nord-Ovest e uno sguardo sul futuro dell’automotive, con la sessione sui Software Defined Vehicles. L’europarlamentare Pierfrancesco Maran ha richiamato l’urgenza di una strategia europea competitiva nel settore, ponendo il 2026 come “l’anno decisivo” per evitare una dipendenza tecnologica da USA e Cina.
Next Generation Mobility 2025 ha riaffermato il ruolo di Torino come città laboratorio e ha tracciato una visione che richiede coordinamento, continuità e un deciso cambio di passo per realizzare la mobilità del futuro. L’appuntamento è stato quindi fissato alla sesta edizione (NGM26) per proseguire il lavoro sulla mobilità per persone e merci.

