Dei vantaggi delle auto elettriche si parla ampiamente ormai da tempo, e noi stessi ci siamo soffermati più di una volta su questo tema: del resto è ormai comprovato che nel giro di pochi anni si diffonderanno a macchia d’olio (sempre che, nel frattempo, le infrastrutture sappiano tenere il passo a questo epocale cambiamento).

Potremo così dire finalmente addio all’inquinamento atmosferico; e a quello acustico, visto che vantano anche l’apprezzabilissima prerogativa di essere silenti come ninja. Peccato che quest’ultima dote rischi di trasformarsi in un una nota dolente!

 

Pensiamo alle persone anziane, dall’udito fragile, e al rischio che correrebbero qualora fossero colte alle spalle da una e-car in movimento; o, caso ancora più grave, alle persone cieche o ipovedenti, che fino a oggi si sono potute rendere conto della presenza delle auto grazie al rombo del loro motore.

La situazione è particolarmente critica quando le auto marciano a una velocità ridotta, come succede nei parcheggi in struttura, perché in questa circostanza il già contenutissimo rumore che emettono è ridotto al minimo. Come risolvere il problema ed evitare incidenti anche drammatici?

 

La Jaguar, casa produttrice, oltre che del mito su quattro ruote che tutti ben conosciamo, di una versione elettrica chiamata I-Pace lo ha fronteggiato progettando un sistema di allarme acustico, detto AVAS, che può essere udito quando l’auto si muove a bassa velocità (fino a 20 chilometri orari). L’allarme può superare l’intensità di 56 decibel, che è quella minima richiesta dalla prossima legislazione europea, così come entrerà in vigore a partire dal luglio 2019; per velocità superiori non è invece richiesta, perché in quel caso il sopraggiungere dell’auto è avvertibile grazie allo spostamento d’aria che provoca.

 

Il nuovo allarme pensato dalla casa automobilistica inglese è stato testato scrupolosamente, e nei test sono stati coinvolti perfino i cani guida addestrati dall’ente Guide for The Blind: a differenza di altri allarmi non può essere disattivato, ma questo fortunatamente non è un problema. Il suono è stato oggetto di scrupolosi studi ingegneristici, orientati a ottenere un risultato gradevole e discreto, non fastidioso per chi si trova dentro e fuori dall’auto.  Una curiosità divertente? Gli ingegneri, per svilupparlo, hanno pensato di rifarsi a un certo punto ad algide sonorità da film di fantascienza, ma l’esperimento non è riuscito: udendole, le persone tendono a…guardare verso l’alto, come in direzione di un immaginario UFO!

 

La sonorità infine ottenuta, che viene emessa da un altoparlante posto dietro la griglia anteriore dell’auto, può essere facilmente udito da tutte le direzioni; aumenta in intensità di pari passo con la velocità del mezzo e, addirittura, cambia quando l’auto si muove in retromarcia.

 

Con l’entrata in vigore della nuova legge e con l’adeguarsi alla normativa da parte di tutte le case automobilistiche, possiamo insomma prepararci a udire spesso vere e proprie “sinfonie per auto”, soprattutto nei parcheggi: e chissà se a qualche estroso musicista verrà in mente di comporre qualche partitura avveniristica, in puro stile Cage!