Sul fatto che il parcheggio a pagamento abbia un motivo di esistere, e non certo irrilevante nè dettato dal business (che ‘ semmai ‘ deriva dalla necessità  del servizio) non ci stancheremo mai di ripeterci; fortunatamente esempi autorevoli di tale necessità  ce li forniscono gli stessi italiani in vacanza, che spesso confondono ‘pubblico‘ con ‘privato‘, specie quando non devono pagare.
àˆ quello che succede sulla riviera dei fiori (ma il problema è comune a tutto il resto della costa, adriatica, mediterranea e tirrenica): il possessore di seconda casa trova parcheggio gratis davanti allo stabilimento balneare e decide che è suo: la macchina resta lଠper tutta la vacanza, e quel posteggio che dovrebbe essere ‘pubblicodiventa immediatamenteoccupato‘.
La tendenza a questo comportamento diffuso e ‘ pur non violando nessuna legge ‘ piuttosto scorretto, ha esasperato a tal punto i clienti degli stabilimenti balneari che i gestori degli stessi, lo scorso aprile, si sono rivolti all’ufficio viabilità  chiedendo la creazione di parcheggi a pagamento su tutto il litorale.

L’Assessore, Alessandro Il Grande, (eroicamente, e scusate la facile battuta) accetta l’istanza, e aggiunge: ‘Ne abbiamo approfittato per ridisegnare la superficie, recuperando qualche decina di posti in più per i mezzi a due ruote. In quest’area avremo coì 160 posti per le autovetture e altri 160 per moto o motorini. La finalità  è quella di garantire un turn over per permettere a chi va in spiaggia di trovare parcheggio‘.
Per venire incontro ai turisti è stata stabilita una tariffa oraria calmierata rispetto alle altre zone della città , che potrà  essere pagata attraverso il ‘gratta e sosta‘: la vendita dei ticket spetterà  agli stabilimenti e agli altri esercizi pubblici della zona, ma non si esclude l’introduzione di abbonamenti.

Godetevi la seconda casa quindi, ma lasciateci un po’ di carreggiata, altrimenti ci toccherà  prendere il sole su ciಠche rimane delle strisce bianche.