La Cina, si sa, è terra per eccellenza popolatissima: potrebbe dunque non stupire più di tanto saperla afflitta da gravi problemi di parcheggio.

 

Con l’avvento del nuovo Millennio i proprietari di auto sono vertiginosamente aumentati, e l’incremento di veicoli ha scatenato il caos in diverse città, soprattutto nei quartieri più antichi e residenziali: con le conseguenze che tutti possiamo immaginare, dal momento che, a quanto sembra, tutto il mondo è paese e che il problema-parcheggio genera ovunque congestionamenti, mina la sicurezza e aizza litigi.

 

Diverse amministrazioni hanno identificato il nocciolo del problema nel gap fra domanda e offerta di parcheggi: denunciando, in pratica, una generalizzata scarsità di posti auto. E invece, colpo di scena! Studi approfonditi e dettagliati hanno evidenziato che le cose non starebbero proprio così: la ricerca di parcheggio sembra difficoltosa, ma solo perché le strutture sotterranee sono sottoutilizzate…Insomma: complice una gestione assai debole dei parcheggi su strada, gli automobilisti non sono incentivati a spingersi in questo tipo di strutture, in cui peraltro sostare è puntualmente più costoso.

 

A dispetto di queste dimostrazioni, dal momento che la soluzione più logica a una presunta carenza di parcheggi sembra quella di incrementarne il numero, diverse amministrazioni cittadine cinesi si sono mosse in questa direzione, investendo nella costruzione di nuovi parcheggi o rivedendo verso l’alto i loro minimi di parcheggio: inutile dire che si tratta di misure del tutto fuori luogo, che ignorano la vera natura del problema e che, soprattutto, appaiono in aperto conflitto con le priorità legate alla politica dei trasporti urbani.

 

Bisogna sapere, infatti, che oggi molte città cinesi aspirano a diventare “transit metropolis”: definizione con la quale si identifica un modello di città in cui il trasporto pubblico è particolarmente performante ed efficiente. Coerentemente con questo obiettivo, le maggiori città cinesi stanno cercando di frenare la crescita del possesso di auto, rifacendosi proprio a una politica promossa dal Ministero dei Trasporti che mira a coinvolgere perlomeno 50 città.

Anche su questo punto, però, una riflessione è doverosa. Spesso, infatti, dietro politiche di incentivazione sull’utilizzo dei mezzi pubblici, si nascondono lacune e disservizi che andrebbero risolti prima. Chi prende un mezzo pubblico lo fa perché è spesso costretto per motivi di risparmio, ma tanti utenti non lo utilizzano perché, ad esempio, bus e tram sono troppo poco frequenti o poco confortevoli…

 

Di cosa stiamo parlando, dunque? Di una effettiva scarsità di parcheggi alla quale far fronte costruendo, o, più banalmente, della mancanza di una visione d’insieme nella gestione della mobilità?

 

In Italia per dare il nome a una auspicabile soluzione a quello che è forse un…non problema tireremmo in ballo il famoso “uovo di Colombo”, (un aneddoto popolare vuole che il celebre navigatore genovese sia riuscito a far stare in piedi semplicemente praticandogli una lieve ammaccatura); basterebbe – come evidenzia il sito Reinventing Parking che riporta la questione – rivedere le politiche di parcheggio anziché crearne di nuovi.

 

Un Paese come la Cina, dove è facile prevedere un vorticoso sviluppo di domanda di trasporto, pubblico o privato che sia, deve considerare l’offerta di parcheggi come risorsa indispensabile per evitare che le auto creino caos ed inquinamento nella spasmodica ricerca di un parcheggio. Questi ultimi, peraltro, andranno previsti off-street, e non sulla strada, dove rubano spazio alla fluidità del traffico, compreso quello pubblico. Certamente, poi, se si costruisce un parcheggio, in prossimità di stazioni treni o fermate bus periferiche a tariffe minime e abbinate agli abbonamenti del trasporto pubblico, questo verrà utilizzato con maggiore probabilità. Le politiche tariffarie parcheggio/mezzo pubblico sono importanti perché possono determinare una efficace soluzione ai problemi del traffico: si perdono introiti nella gestione dei parcheggi, ma si guadagna nel trasporto pubblico, con ricadute positive sulla qualità della vita.

 

Certo, poi, che se un automobilista desidera parcheggiare in pieno centro dovrà, giustamente, aspettarsi una tariffa salata… Anche in questi casi è la legge della domanda e dell’offerta a regolare il mercato!