Sentite questa: è la storia, tutta americana, di un colpo di fulmine. Protagonista, tale Nina Johnson, che dopo un lungo peregrinare a caccia di location per il giorno più bello della sua vita (hotel, ristoranti, e in generale, come si dice, ‘cornici suggestive’ servite da efficienti catering) ha infine optato per un parcheggio.
Un parcheggio che la fanciulla, che di mestiere dirige una galleria d’arte e dunque un minimo di senso estetico deve averlo, ha definito ‘mozzafiato’.
Ora, pensando a un parcheggio in genere vengono in mente pantegane, lattine vuote, lezzi poco accattivanti insomma, tutto, ma non la definizione ‘mozzafiato’.
Eppure il parcheggio in questione, che si trova a Miami Beach, è proprio una meraviglia, ed è infatti gettonatissimo non solo per matrimoni, ma anche per eventi, feste di bar mitzvah, degustazioni di vino e corsi di yoga.
Il garage delle meraviglie ricorda un gigantesco loft dai soffitti altissimi e vista a 360 gradi dovuta alla mancanza di muri esterni: mostra le auto piuttosto che nasconderle, coerentemente con il ‘culto dell’automobile’ tipico della capitale dello ‘Stato del Sole’. E i narcisi e fortunati proprietari di Rolls Royce o Aston Martin, d’altronde, sono in genere ben lieti di mostrare a tutto il mondo i loro gioielli.

Il proprietario del fantasmagorico Big Parking, un collezionista d’arte contemporanea di nome Robert Wennett, lo acquistಠnel 2005 e consultಠi più noti architetti del mondo per la ristrutturazione. La scelta ricadde sulla società  svizzera Herzog & de Meuron, nota per aver già  firmato la Tate Gallery di Londra e lo stadio Olimpico di Pechino.
Oggi, all’ultimo piano, spicca uno spazio per gli eventi con barriere rimovibili, il cui affitto costa dai 12 ai 15.000 dollari a serata. Non solo parcheggio, insomma, ma spazio urbano polifunzionale e abitazione privata, giacchè sul tetto troneggia il superattico del proprietario.
C’è ora chi inneggia al carattere innovativo della struttura: come Cathy Leff, direttore del locale Wolfsonian Museum of design, che lo reputa un esempio cui tutti i parcheggi dovrebbero ispirarsi.
C’è chi invece, come Lisa Gottlieb, docente di cinematografia di Miami Beach, lo identifica come emblema del kitsch e di una certa generale decadenza del gusto estetico.
Va poi detto che il costo orario non è convenientissimo: parliamo di 4 dollari, contro il dollaro richiesto dai normali parcheggi.
Ma i proprietari di auto extra lusso ( che d’altronde gran problemi economici non devono averne) non sanno rinunciare alla tentazione di pavoneggiarsi col resto del mondo parcheggiando qui i loro bolidi. Ed è probabile che anche l’entusiasta Miss Johnson sia stata ‘fulminata’ dal parcheggio prima come automobilista, quindi come sposa.

Fatto sta che la sua ‘storia d’amore’ è andata a buon fine, in tutti i sensi. Il giorno delle nozze ha fatto ornare il parcheggio con piante decorative, candele e rose rosse: e si è goduta la magia del momento e lo stupore dei sui ospiti, molti dei quali, leggendo l’invito al matrimonio, avevano pensato a uno scherzo.