Che in tema di mobilità  l’atmosfera, a Milano, sia da tempo particolarmente calda non è un segreto: punta dell’iceberg, l’iniziativa della giunta Moratti di istituire un ticket per l’accesso a pagamento dei veicoli nella zona compresa entro i Bastioni, ossia il cuore della città . Un’iniziativa accolta con non poche polemiche.

L’ultimo sviluppo della querelle tocca più strettamente il tema dei parcheggi, e ha come oggetto una proposta che, a noi che dei parcheggi facciamo il nostro pane quotidiano, appare francamente paradossale: l’Ulivo ha infatti chiesto al sindaco di ridurre i parcheggi in centro.

Un’indagine condotta per il Partito democratico nella Cerchia e nelle aree immediatamente limitrofe ha dimostrato che, dei 12.189 parcheggi, realizzati o in fase di progettazione o costruzione da quando Letizia Moratti è diventata sindaco, ben 3.870 sono «a rotazione» (e generano dunque, quotidianamente, un’offerta di circa 5 posti auto ciascuno). Il motivo per cui si punta il dito contro la presenza di stalli all’ombra della Madonnina sta dunque nel fatto che la loro presenza attirerebbe traffico.

Questa critica, che a noi suona francamente fuori luogo pensando a Milano come a una città  notoriamente congestionata dal traffico, prende le mosse dall’idea secondo la quale la presenza di parcheggi a rotazione in centro, ‘elemento di forte produzione di polveri sottili’ secondo l’Ulivo ‘ sarebbe in aperta contraddizione con le ragioni di carattere ecologico e sanitario che avrebbero mosso Letizia Moratti alla decisione di istituire la cosiddetta ‘pollution charge’.

I toni della polemica danno tuttavia l’impressione di rappresentare un mero pretesto per muovere una ‘rampogna’ di carattere più generale all’operato della Giunta: alla Moratti non sono infatti risparmiate le più aspre critiche.

‘Sulle politiche della mobilità  questa giunta non ha fatto nulla – ha dichiarato lapidaria la consigliera ulivista Marilena Adamo – Affronteremo un altro inverno con una congestione del traffico e con un inquinamento intollerabili. Per questo siamo costretti a riproporre a dicembre le targhe alterne’.

Per quanto ci riguarda abbiamo l’impressione che la proposta di eliminare le aree di sosta a rotazione in centro non risponda tanto a un principio di coerenza, ma piuttosto a una certa, tendenziosa ristrettezza di vedute di sapore vagamente oscurantista.

La possibilità  di parcheggiare la propria auto è, da che mondo è mondo, la soluzione più ovvia ai problemi di traffico e inquinamento. E il fatto che presto l’accesso al centro della capitale lombarda possa essere limitato a una minore quantità  di veicoli (cosa che peraltro è ancora tutta da vedersi) non ci sembra giustificare l’eliminazione di stalli. Accedere al centro potrebbe presto voler dire pagare un dazio per poi vagare per ore alla ricerca di un buco in cui infilare la propria auto? Tutto questo ci appare un po’ eccessivo. Sacrosanta, invece, ci appare l’esortazione ulivista a potenziare il trasporto pubblico. Perchè il fatto di promuovere il diritto alla sosta non ci impedisce di incentivare, laddove possibile, quello di lasciare l’auto a casa. Meglio poi se diligentemente sistemata in un parcheggio sotterraneo riservato ai residenti.
Eliminando il problema alla radice.

L. Borgia