Parcheggi per disabili. In un’indagine nazionale sul tema, nell’estate del 2006, il nostro sito scriveva:

‘ ( ) Sarà  poi la Polizia Municipale ad effettuare controlli incrociati con l’Atac, per tutelare il rispetto delle regole, anche attraverso le verifiche a campione.
Proprio la sinergia tra vigili urbani e Atac è l’elemento sul quale la giunta municipale ha voluto puntare per sanare una situazione di abuso e irregolarità  denunciata nel 2004 da “Il Messaggero”: permessi contraffatti o a nome di persone decedute (2000 i contrassegni cancellati perchè intestati a deceduti), addirittura un mercato nero dei contrassegni’
.

Una sinergia che forse negli ultimi tempi si è spezzata, vista la vicenda del comandante della Polizia Municipale di Roma, sorpreso a parcheggiare in zona pedonale con un pass per disabili scaduto e intestato alla madre della sua compagna (l’anziana ne aveva denunciato lo smarrimento).

L’episodio non fa onore alla categoria dei vigili urbani.
E non ci vanno certo teneri i cittadini romani nel commentare la vicenda.
Sul sito del Messaggero, la testata dalla quale è partita l’inchiesta che ha smascherato il comandante, in molti colgono l’occasione per sfogarsi contro un’intera categoria di “intoccabili”:

“il “comandante dei vigili” il parcheggio se lo fa a suo piacimento. Vergogna Vergogna” dice Tonino.

“Accanto a lavoratori onesti, sopratutto nei semplici agenti (gli “istruttori”), la Polizia Municipale puಠ“vantare” (si fa per dire) una pletora di dirigenti che se va bene sono incapaci” è il commento firmato G.M..

“Per far bella figura con la donna a cui pesa far due passi, pensa di poterla far franca a parcheggiare a via della Croce, con la ZTL notturna attiva, con la rimozione forzata, col permesso per invalidi scaduto e parla di “LEGGEREZZA”?
Io – e non solo io – per andare al lavoro, con la mia paga sindacale e col motorino devo: 1) sperare che non sia domenica ecologica; 2) sperare che non ci siano manifestazioni; 3) sperare che non ci siano scioperi; 4) sperare che non ci siano capi di stato in visita ufficiale; 5) sperare che trovo parcheggio e che sia Legittimo; 6) sperare che non becco la ZTL notturna…
E vengo in centro a lavorare!”
è lo sfogo di Claudia.

Coì potremmo andare avanti per quattro pagine.

C’è anche perಠchi arriva in difesa dell’ormai ex comandante:

‘Conosciuti i fatti ormai è assodato che il permesso invalidi, seppure scaduto, era della madre della compagna del Comandante Catanzaro, che in via della Croce dopo le 18 si accede senza bisogno di permessi e quindi risulterebbe inutile l’esposizione del permesso invalidi, che la macchina non era parcheggiata sul posto riservato agli invalidi e che non era neanche in divieto di sosta visto che senza integrazione sul cartello il divieto termina alle ore 20 (art. 7 comma 2 Codice della strada) e Catanzaro è stato beccato dal fotografo dopo le ore 20, la notizia cosi com’è si sgonfia dei suoi contenuti e sembra che forse ad oggi si sia fatto troppo clamore intorno a poco o nulla e senza alcuna rilevanza penale’ puntualizza M..

Colpevole o meno, questa vicenda e lo sfogo dei cittadini a riguardo, come già  avvenuto qualche mese fa con il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, fermato contromano sulla rampa di accesso all’autostrada, testimoniano il malumore ormai all’apice della gente.
Che reagisce con sempre maggiore insofferenza a regole e divieti, cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi anni soprattutto in tema di sosta anche attraverso l’utilizzo di dispositivi elettronici che non concedono grazia.

Eppure le regole sono importanti.
Ma senza il buon esempio, quello che ci si aspetterebbe da chi ricopre funzioni pubbliche, come puoi farle rispettare?
Occore un cambiamento di direzione, una maggiore sensibilità  civica e politica da parte di politici e funzionari.
Noi di Parcheggi.it lo abbiamo detto molte volte: sino a che la regolamentazione della sosta sarà  vissuta solo come uno strumento dei Comuni per far cassa, e non come razionalizzazione della mobilità  urbana, il cittadino non riuscirà  a digerirla.
Se a questo poi si aggiunge anche l’abuso dell’intoccabile di turno, la misura è davvero colma.

P.V.