E’ storia di pochi giorni fa il blocco della circolazione stradale delle vie genovesi causato dai numerosi TIR impossibilitati ad entrare nel porto chiuso a causa del forte vento che impediva gli attracchi delle navi.
Raccordi autostradali intasati con gravi ripercussioni sul traffico in autostrada e di conseguenza su tutto il sistema, assai fragile, cittadino.
Cause evidenti di una cieca politica del “non fare” che ha impedito sbocchi e nuove vie sia per il traffico pesante delle merci
sia per quello automobilistico privato.
Per questo pubblichiamo una lettera dell’ex assessore al traffico Arcangelo Merella su quelli che sono vecchi e conosciuti problemi di viabilità  a Genova, ma che non trovano, o pare non vogliano trovare, soluzioni dai responsabili, dagli amministratori.

Ancora una volta Genova è stata strozzata dal traffico a causa dell’inoperatività  del suo porto.

Stavolta è il vento la causa del blocco.
Ma, in questo caso, la responsabilità  dell’Autorità  è molto bassa.
A mio avviso, che mi sono occupato a lungo della questione, i problemi e le responsabilità  vanno ricercate altrove.

La prima riguarda senza dubbio il governo locale che ancora non ha deciso dove realizzare l’autoparco a servizio del porto: da dieci anni si rincorrono soluzioni senza trovare quella giusta.
La seconda, ancora più evidente, è nelle responsabilità  delle concessionarie autostradali a cui compete l’onere di realizzare aree attrezzate per la sosta dei camion.
Ebbene delle quattro concessionarie che gestiscono le rete che attraversa o interseca il nostro territorio solo l’Autofiori dispone di spazi (autoparco di Ventimiglia per trecento mezzi, area di servizio di Ceriale sud per una quarantina) ed ha in programma la realizzazione di una nuova area nei pressi di Albenga.
Nel frattempo i costi delle inefficienze sono scaricati sulla nostra comunità  !

Nulla si sa della SALT (tratta Sestri Levante- Spezia), della A6 (Savona-Torino) e della potentissima Autostrade per l’Italia che gestisce la rete Genova- Sestri Levante, Genova-Savona e il tratto, per noi strategico, Genova-Serravalle.

Proprio in riferimento a questa tratta è stata rappresentata qualche tempo fa alla direzione di Tronco e alla direzione centrale l’opportunità  di sfruttare un ampio spazio di territorio dalle parti di Arquata ritenuto ideale a questo scopo ma ricevendo un cambio un elegante silenzio.
Gli enti locali, d’intesa con Anas e Ministero, dovrebbero imporre la realizzazione di tali indispensabili infrastrutture.
Solo la Milano Serravalle – della quale è socio il Comune di Genova senza più avere la rappresentanza in cda – ha previsto nel suo piano finanziario, allegato alla nuova convenzione di recente approvata dal Ministro Di Pietro, due aree di sosta per automezzi sulla A7 di cui una prima della barriera di Milano in direzione del capoluogo lombardo e l’altra nei pressi di Pavia sulla direttrice per Genova.
Tuttavia le due opere, se tutto va bene, non saranno pronte prima del 2014.

In quanto al Porto di Genova è indispensabile che si attrezzi tecnologicamente per gestire i flussi informativi e gli accessi al Porto imponendo ai mezzi, con sufficiente anticipo, e d’intesa con le Prefetture, la sosta al di fuori dei corridoi di scorrimento della rete autostradale contrariamente a quanto invece è avvenuto, ancora una volta, nel nostro territorio con grave danno per tutti.

Arcangelo Merella, ex assessore ai Trasporti Comune di Genova