Semaforo verde, si entra, il parcheggio è libero.
Per non dire quasi vuoto la sera o nel week-end.
Accade sempre più spesso nei silos sotterranei del centro di Milano.
Tanto che la locale Associazione Autorimesse dell’Unione del Commercio ha lanciato in questi giorni un grido d’allarme.

Il colpevole, accusato in maniera lapidaria dai gestori degli autosilo sotterranei, sarebbe l’Ecopass, il ticket di accesso al cuore della città .

“Da quando è stato introdotto all’inizio dell’anno – dichiara Alberto Bertani, gestore di alcune autorimesse nell’area intorno piazza Meda – , i clienti sono calati di circa il 30 per cento”.

Ed è questo il dato ufficiale denunciato dall’Associazione degli operatori del settore.
Prima ed immediata conseguenza, per rimettere i conti in pari, è stato il licenziamento di alcuni dipendenti da parte dei proprietari delle autorimesse.

L’Ecopass è in vigore dallo scorso 2 gennaio.
La tassa d’ingresso scatta per entrare in auto in centro, precisamente nella cerchia dei Bastioni, dal lunedଠal venerdà¬, dalle 7.30 alle 19.30. Sui 43 ingressi all’area sono state montate delle telecamere.
Chi più inquina più paga.
Le auto sono divise in cinque classi, dalle meno alle più dannose per l’ambiente.
Le classi I e II sono esenti, la III, IV e V pagano una tariffa che va dai 2 ai 5 euro al giorno.

Dopo due mesi di sperimentazione, il sistema continua a dividere gli animi dei milanesi e non solo.
La Civica Amministrazione, che l’ha fortemente voluto, traccia un bilancio positivo del primo periodo di applicazione:

“Nella scorsa settimana i benefici di Ecopass sul traffico sono stati più contenuti rispetto alle settimane precedenti – ha detto a metà  febbraio l’assessore alla Mobilità , trasporti e ambiente, Edoardo Croci ‘ . Si conferma comunque l’effetto positivo anche sull’area esterna alla Cerchia dei Bastioni.
Inoltre la riduzione del traffico avviene anche fuori dalla fascia oraria di applicazione del provvedimento, grazie ad un cambiamento di comportamenti che ormai possiamo considerare strutturale”
. 


Non sono altrettanto lusinghieri i commenti dell’Osservatorio di Milano, che è ricorso al TAR per chiedere la sospensione dell’Ecopass.
L’Osservatorio sostiene la non efficacia ambientale del sistema, considerato che i livelli di Pm10 nell’aria di Milano, e adesso soprattutto della sua periferia, continuano ad essere tra i più alti della Lombardia.

‘Ciಠche sta accadendo – ha dichiarato il direttore dell’Osservatorio Massimo Todisco – è la prova lampante che l’ecopass non solo è inefficace, ma peggiora la situazione in quanto a fronte di quindici – ventimila auto che sono lasciate nei box o fanno percorsi più brevi le restanti ottocentomila di chi entra a Milano e trecentocinquantamila di residenti percorrono ogni giorno più chilometri, inquinando le aree periferiche e una parte di questi allungano il percorso per evitare di pagare l’Ecopass” .

Già  dopo le prime settimane di sperimentazione, inoltre, gli artigiani della provincia milanese avevano lamentato un’eccessiva tassazione nei loro confronti, obbligati a entrare nel centro con il mezzo di lavoro, spesso non proprio nuovissimo e quindi più “inquinante”.

Adesso la protesta in termini di danno economico arriva dalle autorimesse, che lamentano anche una scarsa informazione all’utente:

“I garage che gestisco – osserva Alberto Bertani – hanno un calo notevole di utenti anche al sabato e alla domenica, quando l’Ecopass non è in vigore.
Si è quindi creata una paura generalizzata di arrivare a Milano con l’automobile, indipendentemente dalle fasce orarie e dai giorni di reale limitazione dell’accesso in centro.
Almeno su questo aspetto il Comune dovrebbe intervenire, con una seria campagna di informazione, che spieghi ai cittadini in maniera chiara le regole, e soprattutto i giorni di applicazione, dell’Ecopass”.

U.V.