Mercato: saturazione fisiologica. Stabile il nuovo, penalizzato l’usato.
Preferenze a berline e city car. Incentivi alla rottamazione? Si grazie.
Auto: scelta obbligata e sempre più cara.
Assicurazioni: liberalizzazione: pochi vantaggi;
la tradizione prevale su telefono e Internet.
Automobilisti: più aggressivi, ma meno trasgressivi;
più controllati, più multati e meno incidentati,
più rispettosi dell’ambiente, più interessati all’uso che al possesso.
Carburante: più fedeltà al distributore che alla marca;
più infedeli le donne; più fedeli gli over 60.
Autostrade: qualità sufficiente, ma può migliorare.

Con oltre 4,3 milioni di auto circolanti in più in sei anni e un rapporto
abitanti/auto ormai prossimo ad una vettura per automobilista, il mercato può
ben dirsi saturo. Ecco perchè, secondo il Rapporto Automobile 2002
Aci-Censis “L’automobilista in crisi… di mercato”
-presentato
questa mattina a Roma, alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Pietro Lunardi, del Segretario Generale del Censis, Giuseppe
de Rita
e del Presidente dell’ACI, Franco Lucchesi – “la battuta
di arresto del mercato dell’auto, non può che definirsi fisiologica”
ed è “verosimile che prosegua fino a quando il saldo tra auto rottamate
e nuove vetture circolanti non arrivi al pareggio”.
In questo quadro, il Rapporto ACI-Censis rileva come la propensione all’acquisto
di auto nuove risulti sostanzialmente stabile (i non intenzionati all’acquisto
passano dall’83.6% del 1998 al 84.9% di oggi), mentre tende a contrarsi, l’usato,
anche per l’onerosità dell’imposta di trascrizione (Ipt). Se, lo scorso
anno, il 23.9% degli intervistati pensava di acquistare un’auto usata, quest’anno
tale percentuale è scesa al 20.9%. Per il nuovo le preferenze vanno a
cilindrate intermedie, berline (43.5%) e citycar (19.4%).

Auto: ancora scelta obbligata…
L’auto è ancora una scelta obbligata. Si usa soprattutto per lavoro e
studio. Un po’ di più per il tempo libero (+2.2%); meno per impegni familiari
e vacanze. Ostaggi del traffico, soprattutto gli automobilisti delle fasce d’età
più produttive (30/45; 45/60). La frequenza d’uso è costante per
il 42.5%. Aumenta chi la usa di più (27.9%; +8.0%), diminuisce chi la
usa meno (dal 32.9% del 2001 al 29.6%), anche se, in valori assoluti, la quota
di chi usa meno l’auto è maggiore.
Diminuisce la percentuale di chi prova disagio per le code, aumenta l’insofferenza
per ricerca del parcheggio, rimozione, pagamento pedaggi, bollo, ecc. Si abbassa
lo stress per il traffico, ma cresce quello per adempimenti e situazioni connessi
all’uso dell’auto.

…e sempre più… cara!
Una scelta obbligata, sempre più cara. Sommando i costi medi di gestione
(bollo, assicurazione, ecc.), e le spese correnti annue (carburante, garage,
parcheggi, ecc.), l’auto costa, mediamente, circa 3.744,16 euro l’anno (min.
? 2.750; max ? 5.600). In particolare, dal 1994, i soli costi medi
di gestione, sono cresciuti di ben ? 293, ovvero del 30.5%. Considerando
i giorni effettivi di uso (271 l’anno), il costo medio giornaliero è
di ?13,81 (2,19 al giorno in più rispetto a otto anni fa). La spesa
che grava in misura maggiore sul budget mensile è quella relativa al
carburante: ? 1.842,51, con un lieve aumento rispetto allo scorso anno
(? 66,52; + 3.6%). Le voci di spesa considerate più inique sono,
dal ’91 a oggi, carburante (+26,9%) e assicurazioni (+45.2%). Quest’ultima è
quella che negli ultimi dieci anni ha registrato l’incremento maggiore.

Assicurazioni: pochi vantaggi dalla liberalizzazione…
A proposito di assicurazioni, secondo l’84.1% degli intervistati l’apertura
dei mercati ha avvantaggiato “poco” o “per nulla” i consumatori.
Tuttavia il 48.5% si aspetta comunque che l’innalzamento della concorrenza generi
un abbassamento dei costi.
Per personalizzare le tariffe occorrerebbe tener conto, soprattutto, del numero
di infrazioni commesse (51.9%) e della percorrenza media (24.2%).
Oltre sei automobilisti su dieci ritengono che le vetture con antifurto dovrebbero
godere di un abbattimento delle tariffe assicurative (-25% del costo polizza),
mentre il 29.6% ritiene in aumento la percentuale di chi approfitta degli assicuratori
con falsi sinistri. Secondo il campione, ogni dieci sinistri tre sono falsi.

…la tradizione prevale su telefono e internet
Ancora pochissimi acquistano polizze o chiedono preventivi via telefono o Internet.
Si preferisce il contatto diretto. Appena il 7.0% ha richiesto preventivi assicurativi
telefonici e il 4.3% via Internet. Residuale la quota di chi ha stipulato contratti
via telefono (2.9%) e Internet.
Alla prossima scadenza, il 79.8% rinnoverà la fiducia all’attuale assicuratore,
mentre un 20.2% di infedeli rincorrerà il prezzo più vantaggioso
o verificherà ulteriori alternative prima del rinnovo.

Automobilisti più aggressivi… non chiedono aiuto, ma lo offrono
Alla guida del veicolo, secondo il 56.7% degli intervistati, gli italiani sono
più aggressivi, rispetto a 2-3 anni fa. Secondo il 50.9% c’è maggiore
aggressività anche in caso di incidente. Raramente si chiede aiuto ad
altri automobilisti (negli ultimi sei mesi lo ha fatto solo il 5.5%), ma spesso
lo si offre (hanno prestato soccorso l’11.9% degli intervistati: il doppio di
chi ha chiesto aiuto), probabilmente perchè l’offerta non comporta il
rischio di rifiuto. Solo un automobilista su 10 ha rifiutato il soccorso, soprattutto
nel timore di non essere utile, mentre il rifiuto per diffidenza accomuna solo
il 3.1% degli intervistati.

…più rispettosi dell’ambiente…
Il Rapporto registra il consolidarsi di una nuova attenzione all’ambiente. Le
auto sono percepite come il primo fattore d’inquinamento (42.4%), seguite dagli
scarichi industriali (39.0%). Tra gli interventi più utili a disincentivare
il ricorso all’auto privata, la gratuità del trasporto pubblico (4.0),
l’incremento delle isole pedonali (3.6) e, nel medio-lungo termine, l’incremento
dei mezzi pubblici in ambito urbano (4.2) e l’aumento dei mezzi per i pendolari
(4.1).

Incentivi alla rottamazione? Si grazie!
Gli incentivi alla rottamazione continuano ad essere considerati un rimedio
efficace a ridurre l’impatto ambientale del parco veicoli circolante. Utilizzarli
per ringiovanire il parco è considerata una strategia “molto”
e “abbastanza” efficace dall’81.9%. Ampio consenso (88.2%) anche all’ipotesi
di incentivi alla rottamazione in ragione del livello di “ecocompatibilità ”
della vettura da acquistare.

…più attenti all’uso che al possesso…
Cresce l’attenzione all’uso, anzichè al possesso. A parità di
costo, infatti, il 57.8% degli automobilisti preferirebbe il noleggio all’acquisto
di una vettura.

…meno trasgressivi, più controllati e multati…
Diminuiscono trasgressività (sorpasso a destra -0.9%; passaggio con il
rosso -1.9%; divieto di sosta -3.9%; doppia fila -6.6%; superamento limiti di
velocità -3.2%) e incidentalità (gli intervistati che non hanno
subito incidenti passano dal 51.0% del 1991 al 76.5%). Aumentano controlli e
multe (mancato uso cinture di sicurezza dal 5.3% del 2001 al 24.2% del 2002;
divieto di sosta dal 23.6% al 62.8%; superamento dei limiti di velocità
dal 9.0% al 20.5%). Più trasgressivi i giovani fino a 29 anni. Con due
eccezioni: guida contromano e accesso a zone pedonali, entrambe commesse più
frequentemente dagli over 60.

Carburanti: più fedeli al distributore che alla marca…
Il primo fattore nella scelta della stazione di servizio è, ancora una
volta, il tipo di tratta. In città , il 67.6 % fa rifornimento sempre
presso lo stesso distributore; su strade provinciali e autostrade, la fidelizzazione
interessa appena l’11.1%. In ascesa la fidelizzazione al distributore, in discesa
quella nei confronti della marca anche se, fuori città , la marca -pur
in parabola discendente- rimane il primo fattore di fidelizzazione.
Donne più “infedeli” degli uomini. Rifornimento casuale, in
città : 12.2% donne, 9.7% uomini; fuori città 45.9% donne, 40.1%
uomini. La fidelizzazione cresce con l’età . Fanno rifornimento dove capita,
in città , l’11.5% dei giovani contro il 7.8% degli ultrasessantenni,
fuori città , il 45.2% under 29 anni contro il 33.9% registrato dagli
over 60.

Stabile il ricorso al self-service
Ormai stabile il ricorso al self-service, che, oggi, si configura come una prassi
prevalentemente urbana. Rimane costante il numero degli utenti, ma cresce la
frequenza d’uso. La quota di automobilisti che nell’ultimo anno ha utilizzato
“sempre” o “spesso” il self service si attesta al 64.7%
con un incremento del 4.6% rispetto al 2001 e dell’11.5% rispetto al 2000.

Autostrade? Sufficienti, ma possono migliorare
In una scala da 1 a 5, il sistema autostradale registra un punteggio medio di
2.9. Un gradimento che rasenta la sufficienza e che registra un assottigliamento
rispetto al passato. Nel 2000 come nel 1998, infatti, il punteggio medio risultava
3.3.
Per gli intervistati non vi è una gerarchia nell’importanza degli strumenti/fattori
che possono concorrere a potenziare la sicurezza delle autostrade. A parità
di punteggio troviamo, infatti, barriere di sicurezza spartitraffico, pavimentazioni
drenanti, illuminazione, pattugliamenti e controlli (4.0). Solo le colonnine
SOS registrano un punteggio più basso (3.6).
Gli elementi che possono concorrere a fluidificare il traffico risultano, in
ordine di importanza: potenziamento delle corsie ed efficiente gestione delle
emergenze per incidenti (4.3); sistemi automatizzati di pagamento e segnaletica
(4.0), anche se la maggior parte degli automobilisti (63.8%) paga il pedaggio
in contanti; gestione dei cantieri (3.9).
Per migliorare il servizio, infine, occorrerebbe un mix di elementi: una più
efficiente assistenza al traffico (4.2); una più capillare assistenza
al cliente e un servizio informativo più ampio (3.8); una diversa disposizione
delle aree di servizio e l’istituzione di più numeri verdi (3.6) e una
maggiore diversificazione dei servizi nelle aree di servizio (3.4).

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