Nella zona di Peretola (vale a dire l’area dell’aeroporto fiorentino) sarà  realizzato un parcheggio per favorire l’interscambio tra i veicoli privati e i mezzi del trasporto pubblico.

E’ stata, infatti, approvata la delibera che dà  il via libera sia al progetto di fattibilità  dell’opera che alla richiesta di finanziamento alla Regione Toscana.

L’obiettivo del progetto è duplice: da un lato si punta ad incentivare l’uso del trasporto pubblico per gli spostamenti verso il centro da parte, principalmente, dei pendolari che ogni giorno arrivano a Firenze dalla direttrice nord ovest; dall’altro servire da nodo di scambio con la linea 2 della tramvia e con il servizio ferroviario metropolitano (sono previste nuove fermate della linea Rifredi ‘ Osmannoro – Campi Bisenzio).

Detto questo, bisogna un pochino entrare nel merito della questione, sperando che i tempi ed i modi siano effettivamente rispettati ma che, soprattutto, una volta terminato il parcheggio non diventi solo un buco nero in cui sono spariti dei soldi ma sia gestito in modo tale da essere veramente utilizzato al meglio.

La prima cosa da terminare sarà  proprio la tanto vituperata (ma tante sono le voci favorevoli) linea tranviaria numero 2; questa partirà  dall’aeroporto di Peretola, si unirà  all’Alta Velocità , attraverserà  il centro storico per terminare in piazza della Libertà : 7,2 km. di percorso con 18 fermate, capolinea compresi.
Certo, se pensiamo che la linea 1 ha richiesto 5 anni di lavori e di cui è stato provato il percorso solo pochi giorni fa, a traino e non a motore, non c’è da stare allegri.

Per quel che riguarda il parcheggio in sè, si spera che le tariffe applicate saranno siano accessibili e non esose, come accade ad esempio nel centro della città  (un’ora di sosta nel parcheggio sotterraneo della stazione di Santa Maria Novella costa 3 euro, al park Oltrarno 2 euro).
Sono auspicabili anche abbonamenti e tariffe agevolate od integrate a quelle dei mezzi pubblici (tram o treni che siano) e magari un sistema di bike-sharing per le persone più sportive.

Un altro criterio che si spera sarà  preso in considerazione sarà  quello di ‘servizi’ ai clienti (magari un bar, un’edicola e, perchè no, un autolavaggio), un accesso agevole per famiglie con bambini e per i disabili, un servizio di sorveglianza che impedisca che accadano quei furti e danneggiamenti o peggio ancora, aggressioni che, di fatto, li rendono inutilizzabili.

Insomma, come da sempre sosteniamo, i parcheggi di interscambio sono utilissimi ma, come per tutte le cose, solo se gestiti ed amministrati in modo sensato, sicuri e comodi per lasciare l’auto e favorire il trasporto pubblico. Per coprire i costi di gestione non è sufficiente rifarsi alle tariffe per la sosta, che in questi casi devono essere popolari per essere incentivanti, ma compensate con i proventi delle multe.
Proventi che oramai d’abitudine i comuni destinano a coprire deficit e sprechi amministrativi.