Si scrive meneghino, ma si legge (anche) Metro di Nuova Generazione; questo l’acronimo celato dietro il fiammante treno della linea rossa metropolitana milanese,
inaugurato ieri alla presenza di un foltissimo pubblico. Un perfetto esempio di ‘comfort ma anche di un servizio pubblico regolare e di qualità ‘ secondo Elio Catania, presidente
dell’
Azienda Trasporti Milanesi; una sintesi di ‘mobilità  e rispetto per l’ambiente‘ secondo il sindaco della città ,
Letizia Moratti; un’innovazione ‘rivolta a tutti i milanesi, anche a quelli che lo sono solo per un giorno‘ secondo
Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, che ha voluto coì alludere ai numerosissimi pendolari, visitatori e uomini d’affari che quotidianamente si recano nella
capitale economica italiana.

Ieri, dunque, il confortevole e ipertecnologico treno, composto di sei vagoni intercomunicanti e climatizzati, ha compiuto il suo primo viaggio. Si tratta del primo nuovo modello
dopo 45 anni di servizio della M1, la più vecchia fra le attuali tre metropolitane milanesi, e rappresenta la maggiore commessa attualmente attiva in Italia per quanto riguarda il
trasporto pubblico locale. Per realizzarlo sono stati investiti 293 milioni di euro, che avranno tuttavia ricadute strategiche in termini occupazionali, in particolare in Campania e
Calabria, sede delle case costruttrici Ansaldo Breda e Firema. ATM ne ha attualmente commissionati 40, che vestiranno le livree rossa, gialla e verde corrispondenti alle tre linee.

Ben presto saranno quindi molte le occasioni per toccarne con mano le virtù: che consistono essenzialmente in grande comfort, interni da business class, una nuova illuminazione,
sedute ergonomiche, silenziosità , scarsi consumi e costanti informazioni sul viaggio per passeggeri e conducenti, che, sul banco di guida, potranno contare su un monitor sul quale verrà 
anticipato il segnale video della banchina.

La conferenza stampa è stata l’occasione, oltre che di presentare questo gioiello tecnologico, di fare il punto sulla situazione relativa al trasporto pubblico e la gestione della
mobilità  in città . In particolare, il sindaco Moratti ha voluto evidenziare come il Meneghino rappresenti un simbolo dell’inversione di tendenza cui si vuole dare corso, che vede entrare
in Milano più mezzi pubblici che privati, il tutto in un’ottica di mobilità  sostenibile. L’obiettivo dell’ammistrazione è infatti quello di disincentivare il trasporto privato, sia
attraverso il miglioramento di quello pubblico, sia mediante provvedimenti già  adottati, come il tanto controverso ecopass o il bike sharing, che sta invece registrando grande successo.
Non va dimenticata, inoltre, la costruzione delle due nuove linee della metropolitana 4 e 5 e l’allungamento delle linee 1, 2 e 3 a Monza, Vimercate e Paullo.

L’intervento di Catania ha invece messo in luce alcuni dati di rilievo inerenti gli investimenti di ATM. ‘Nel 2008 – ha dichiarato – sono stati investiti oltre 200 milioni di
euro, pari a quanto investito nei 3 anni precedenti; sono state inoltre assunte 400 persone, e contiamo di assumerne altre 1000 nei prossimi tre anni
‘. Il presidente ha inoltre sottolineato
che nel 2008 si è registrato un incremento del 6% dei passeggeri che hanno fruito del trasporto pubblico.

Che finalmente qualche cosa si stia muovendo? Che, soprattutto fra i pendolari, siano sempre di più coloro che scelgono di lasciare l’auto nei parcheggi d’interscambio per raggiungere il
centro in metro o su un tram? L’inversione di tendenza di cui ha parlato la Moratti sarebbe certo auspicabile, e senza dubbio passi avanti come la realizzazione del Meneghino lasciano ben
sperare: se il sogno diventasse realtà , dunque, fra qualche anno ci si dovrebbe porre il problema di come creare nuovi posti auto alle porte della città  per dare ai ‘milanesi per un giorno’
il migliore dei benvenuto.