Di nome fa Teresa Sapey, di professione l’architetto. Cuneese, è stata investita del curioso soprannome dall’illustre collega Jean Nouvel in seguito all’inaugurazione, a Madrid, dell’hotel Puerta de America. Quindici livelli, ciascuno dei quali firmato da un’archistar di fama internazionale.

A lei era toccato occuparsi della progettazione del garage: un incarico da Cenerentola? Forse. Ma il suo lavoro non passò inosservato. Fu, anzi, un trionfo, e strappò a Nouvel un lusinghiero complimento: “È il progetto che trovo più interessante, perché è differente da tutti gli altri”. Et voilà. La signora Sapey fu consacrata “regina del parcheggio”.



Certo, questo non significa che l’architetto piemontese, quarantottenne che da 21 anni lavora in Spagna, si occupi esclusivamente di garage. Il suo curriculum, al contrario, spicca per eclettismo. Ma, dopo così tanto tempo, è proprio per un parcheggio che la signora tornerà a lavorare in patria, chiamata a contribuire alla creazione di una vera e propria città all’avanguardia nella sostenibilità ambientale a Casal Bertone, fuori Roma, in un’area oggi occupata da un quartiere popolare risalente all’epoca del fascio.



Teresa promette di realizzarvi “il parcheggio più bello del mondo”: forte della certezza di un futuro in cui il distinguo fra città e periferia è destinato a morire, e l’Italia apparirà come unica, enorme, policentrica metropoli.
Il progetto al quale Madame Le Parking è stata chiamata a lavorare rientra in quello, di più ampio respiro, che porta il nome di Cat – Med (Change Mediterranean Metropolises Around Time), e che ha l’obiettivo di imporre un nuovo modello urbano, sostenibile e funzionale, fatto di aree verdi, luci a basso consumo energetico e parcheggi sotterranei. I soli, come già è stato compreso in numerose città del Nord Europa, in grado di preservare gli spazi urbani, decongestionandoli da traffico e inquinamento.



Sempre in Italia, poi, l’architetto si occuperà anche di un secondo parcheggio, questa volta in superficie, nella natìa Cuneo. Un parcheggio che, questa volta, non verrà nascosto, ma integrato armoniosamente con l’ambiente circostante: sarà infatti incastonato in una collina e visibile da ogni direzione.