Proseguiamo con la pubblicazione delle considerazioni tecnico economiche dell’Arch. Gianfranco Grecchi sulle tipologie di Parcheggi Automatizzati ed il confronto con le soluzioni tradizionali a rampa.

SCHEDA DI CONFRONTO TRA PARCHEGGI MECCANIZZATI E PARCHEGGI A RAMPE

Spazio

A parità  di volumi, rispetto ai tradizionali parcheggi a rampe, si possono parcheggiare in alcuni casi fino al 40% in più delle vetture: si risparmiano le rampe (10-15% del volume), gli spazi di accesso laterali alle auto in sosta, si diminuiscono le distanze tra un piano e l’altro, si evitano le finiture degli ambienti (pavimentazione, serrande box, sistema di illuminazione, ecc.)

Si possono realizzare in volumetrie più ridotte dove i parcheggi a rampe non sono possibili.

Quindi, mentre i parcheggi a rampe devono essere costruiti in grandi piazze che spesso sono alberate, i parcheggi meccanizzati possono essere costruiti in strade o piazze di dimensioni più ridotte e che non hanno alberi da abbattere.

Anche la profondità  di scavo puಠessere ridotta, quindi con riduzione di costi e con vantaggi per la stabilità  degli edifici evitando per lo più interferenze con la falda.

Minori intralci alla circolazione durante i lavori di costruzione per la minore invasività  dell’area di superficie coinvolta e riduzione dei tempi di realizzazione mediante, quando possibile, la prefabbricazione, e con necessità  di aree di cantiere più piccole.

La flessibilità  del sistema permette l’integrazione dell’autosilo e dei suoi locali di entrata/uscita in altre infrastrutture e servizi (ad. es. edicola dei giornali)

Tempi di realizzazione

Grazie al minore volume occupato i tempi di scavo sono minori rispetto ai parcheggi a rampe.
Il sistema di movimentazione auto puಠessere inserito dopo che sono completate le opere edilizie. Quindi vi è un minore disturbo per le attività  commerciali e la vita dei residenti.

Ecologia

I motori delle autovetture sono spenti, quindi non vi è alcun inquinamento nè acustico nè atmosferico, rispetto alle grate dei parcheggi a rampe che inquinano gli spazi in superficie (marciapiedi, parchi giochi per bambini, aiuole).

Economia

Il costo a posto macchina puಠessere competitivo grazie al miglior sfruttamento dello spazio e a inferiori costi dell’impianto strutturale.

Minore impiego di manodopera nella gestione in quanto non è strettamente necessaria la guardiania ed costi di gestione in generale sono più limitati.

Minori oneri assicurativi per incendio, furto e responsabilità  civile.

Sicurezza

Esclusa la presenza umana all’interno dell’autosilo perchè è l’auto che sale al piano stradale e quindi nessun pericolo per le persone e per la loro sicurezza o di furti e danneggiamenti alle autovetture e ai beni che si trovano a bordo.

Minori possibilità  di incendio, che normalmente è causato dai ritorni di fiamma delle autovetture. Questo dà  vantaggi per le auto a gpl (non consentite negli attuali parcheggi a rampe) ed in futuro ad idrogeno.

Tutte le sicurezze previste per legge sono comprese nel sistema. In caso di black-out è prevista un’alimentazione di emergenza. Puಠessere previsto un centro di controllo remoto, eventualmente per più parcheggi.

Qualità 

Funzionamento completamente automatico, con utilizzo di scheda magnetica per i residenti, a tutte le ore del giorno e della notte.

Possibilità  della completa automazione della riscossione del pedaggio per i parcheggi pubblici.

Segnalazione continua dei posti occupati, quindi migliore utilizzo dei parcheggi misti (pubblico e residenti) e possibilità  di gestione telematica con prenotazione a distanza del posto auto.

Maggiore comodità  e velocità  del deposito e prelievo di un’auto: la ricerca di un posto auto libero e il tragitto pedonale da e per l’uscita di un parcheggio tradizionale durano più di un ciclo medio di un parcheggio meccanizzato.

L’impianto puಠessere dimensionato anche per flussi elevati, eventualmente aumentando il numero degli elevatori e quindi di entrate/uscite e dei carrelli.

Comunque l’esperienza dei parcheggi per residenti e a rotazione è che i flussi di partenza ed arrivo delle auto non sono mai concentrati in periodi di tempo ristretti.

Estetica

I locali di consegna delle autovetture in superficie sono equivalenti come dimensioni ai locali per le scale e gli ascensori dei parcheggi a rampe e possono essere abbelliti con un opportuno arredo florovivaistico.

Valutazione indicativa della distribuzione percentuale dei costi per i due tipi di impianto

(*) Sono previsti 12 o più controlli annui di manutenzione per l’impianto automatizzato.

Vi è pertanto sicuramente un risparmio sia nei costi di costruzione (7 %) sia in quelli di gestione (19%).

TIPOLOGIE DI PARCHEGGIO AUTOMATIZZATO

Negli autosilo automatizzati, sono presenti sistemi di movimentazione e stoccaggio di vetture che richiedono la sola operazione di deposito della vettura in appositi locali e provvedono poi, in autonomia, alla movimentazione, stoccaggio e custodia della stessa, fino alla richiesta di prelievo, quando la vettura viene riportata nei locali accessibili all’utente, che ne effettua il ritiro.

Tra le più importanti e positive caratteristiche dei parcheggi automatizzati vanno ricordate:

  • un migliore sfruttamento di superfici e volumi rispetto a soluzioni tradizionali a rampe perchè consentono il ricovero di un numero maggiore di autovetture con scavi di volumi minori;
  • sicurezza per l’utente, non soggetto ai rischi di locali generalmente isolati, quasi mai sufficientemente protetti;
  • minore complessità  e quindi minori costi di impianti tecnologici ausiliari (normative VV.FF.), rendendo spesso anche più accettabili esteticamente le sistemazioni di superficie dato il minor impatto ambientale;
  • assenza di inquinamento nei locali di parcheggio, dovuta alla movimentazione delle auto a motore spento;
  • tempi di attesa limitati per prelevare una vettura rispetto al modo tradizionale di prelievo tramite rampe da un impianto tradizionale a box interrati: naturalmente il prelievo va ottimizzato con un adeguato numero di elevatori e quindi di entrate-uscite;
  • affidabilità  tecnologica e semplicità  della manutenzione, raggiunte attraverso tutte le esperienze accumulatesi nel tempo sia nello specifico settore, sia in quello più generale dell’ automazione;
  • flessibilità  d’impiego, data dalla modularità  e dalla ampia gamma di soluzioni, che in molte situazioni, soprattutto nei centri storici, consente di fornire una soluzione “tout-court”, non esistendo possibilità  alternative di realizzare posti auto.

Proprio l’aspetto della flessibilità  merita di essere sottolineato: infatti è possibile fornire nuove soluzioni tecnologiche di parcheggio ottimizzate in funzione della varietà  di problematiche dell ‘utente.

Questo tipo di approccio “customer-oriented” è insolito nel settore, ma è reso possibile dalla vasta gamma di soluzioni impiantistiche disponibili che consente al progettista di studiare e concepire il parcheggio in funzione delle esigenze e dei vincoli della specifica situazione, ricercando l’ ottimizzazione della soluzione tecnico-economica per il parcheggio nel suo complesso (progetto estetico, parte edile, parte meccanica). Ogni parcheggio meccanico puಠessere quindi studiato secondo le problematiche strutturali, ambientali, archeologiche e di accesso esistenti, il numero di posti auto da realizzare e la tipologia dell’utenza.

In linea generale, le applicazioni dei parcheggi meccanici possono essere suddivise tra:

  • parcheggi medio/piccoli – definiti meccanizzati, con utilizzo “ad uomo presente” dell’impianto
  • parcheggi medio/grandi – definiti automatizzati, con gestione autonoma delle auto da parte dell’impianto

I parcheggi medio/piccoli


Si tratta per lo più di parcheggi localizzati in cortili, scantinati e giardini del centro storico e del semicentro, dove lo spazio è carente e costoso e dove spesso sussistono vincoli ambientali, archeologici e di accesso al parcheggio. In queste situazioni si puಠscegliere appunto un tipo di impianto meccanizzato più adatto ad interventi limitati: ad esempio le tipologie per impianti di parcheggio medio/piccoli possono essere identificate in semplici raddoppiatori, utilizzati singolarmente o in batteria, all’interno dei box o all’esterno nei cortili; altreì in impianti a “fungo” che scompaiono sotto l’area cortilizia; in impianti cosiddetti “a noria rinnovata”; ecc.

I parcheggi medio/grandi

Sono ovviamente realizzabili là  dove le dimensioni dell’area disponibile siano di una certa entità , sono multipiano indipendenti e possono essere progettati secondo due tipologie: la prima dove gli spostamenti verticali vengono effettuati da uno o più elevatori, mentre i movimenti lungo la corsia centrale sono svolti dai carrelli traslatori – di cui è possibile dotare ogni piano – a cui è affidata anche la movimentazione orizzontale delle piattaforme o, direttamente, delle automobili.

L’altra tipologia è l’impianto detto a trasloelevatore, dove a bordo di una torre traslante in orizzontale si muove un elevatore coordinato, che, dal punto di vista meccanico, è rappresentato dalla scomposizione dei movimenti verticali da quelli orizzontali. Non è possibile indicare un “modulo” ottimale per questo sistema, poichè prestazioni e costi sono legati al numero di posti auto: ovviamente più sono meno costa singolarmente il posto auto.

Un’altra tipologia di impianto è quella ad elevatore rotante. La movimentazione delle vetture viene effettuata da un elevatore che, oltre ad essere dotato del controllo degli spostamenti verticali, consente la rotazione – fino a 360° – dell’ autovettura ed il successivo movimento radiale per il deposito/ritiro dell’ autovettura nello stallo di parcheggio.


L’elevatore rotante rappresenta una soluzione particolare, adatta a determinate configurazioni degli spazi disponibili; richiede infatti un diametro di circa 20 m. per poter collocare 12 vetture a piano. Il modulo ottimale, nel caso di parcheggi interrati, si sviluppa al massimo su 6-7 piani (72-84 posti auto); la possibilità  di realizzare un maggior numero di posti è rappresentata dalla ripetizione o dalla intersezione di più moduli di questo tipo di impianto. Come per il trasloelevatore, tutti gli organi di moto sono concentrati su un unico meccanismo.

Le opere murarie e di completamento comprendono sia le opere civili propriamente dette sia gli impianti e le finiture. In sostanza si tratta di realizzare un grande contenitore le cui pareti laterali ed il fondo in cemento armato sono soggetti alle spinte laterali o verticali del terreno circostante e la chiusura superiore è soggetta ai carichi che dipendono dalle condizioni di finitura superficiale.

La peculiarità  delle strutture portanti costituenti tali contenitori è quella di essere strutture scatolari chiuse con un’unica apertura situata nella copertura superiore per l’accesso delle autovetture. Il contenitore, in funzione del tipo di terreno interessato e della situazione della falda freatica, dovrà  essere dimensionato opportunamente e impermeabilizzato sia sul fondo sia sulle pareti di copertura.

Preme qui sottolineare la delicatezza di questo particolare tipo di intervento proprio in conseguenza delle condizioni al contorno assai difficili laddove si operi in sedimi particolarmente limitati per non dire angusti. Naturalmente forma e dimensioni del contenitore sono condizionate dal tipo di sistema automatico prescelto: le tecniche edili sono ormai tali da poter soddisfare ogni esigenza.

Per l’ ottimizzazione del rapporto costi/prestazioni nella progettazione e realizzazione di un parcheggio meccanizzato o automatizzato, è essenziale partire dalla disponibilità  di una gamma completa di soluzioni meccaniche di base, che di volta in volta devono essere personalizzate allo scopo di perfezionare il progetto, sia dal punto di vista della qualità  e della prestazione, sia dal punto di vista economico, ottimizzando il costo complessivo dell’opera in riferimento alla parte edile e a quella meccanica.

Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, variano ovviamente in funzione della tipologia dell’impianto utilizzato: abbastanza brevi per piccoli impianti meccanizzati, più impegnativi ovviamente per i grossi impianti automatizzati. Comunque in genere, mentre si procede con gli scavi dell’opera civile, parallelamente viene approntato l’impianto meccanico che successivamente puಠessere montato nell’arco di un mese o due: questo tempo dipende ovviamente dalla complessità  dell’impianto, dalla sua tipologia e dal numero di posti auto.

Arch. GIANFRANCO GRECCHI
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