Addio ricerche affannose, manovre imperlate di sudore, certosini giochi d’incastro: i sistemi di guida autonoma, come di recente avevamo anticipato in una lunga intervista al pilota Piero Longhi, ci consentiranno ben presto di lasciarci alle spalle il problema del parcheggio.

 

All’aeroporto di Amburgo quella che fino a ieri sembrava una prospettiva fantascientifica ha preso forma…e che forma! Quella di una delle vetture più ambite da ogni automobilista: la Porsche. Bella, anzi, bellissima e pure intelligente, in questo caso: perché l’auto coinvolta nel test recentemente svoltosi nella città tedesca può essere tranquillamente lasciata di fronte al proprio gate di riferimento. Ci pensa poi lei ad andare a sistemarsi, sola soletta e in totale autonomia, in un vicino parcheggio multipiano.

 

Il segreto di una simile magia? “Semplicemente” l’unione fra il sistema di guida autonoma della fiammante Volkswagen e una mappa della struttura aeroportuale, che sono in grado di “parlarsi” e coordinarsi: una tecnologia messa a punto da Volkswagen, Audi e Porsche, che hanno così realizzato il sogno di ogni automobilista.

 

Johann Jungwirth, Chief Digital Officer del Gruppo Volkswagen, ha già chiarito che questo sogno, nel futuro, non resterà appannaggio di pochi eletti, perché punta alla “democratizzazione” del progetto. E ancora una volta la sua dichiarazione ci riporta a immaginare quali potranno essere i concreti sviluppi di questa rivoluzione nel modo di muoversi e gestire l’auto che – ormai è evidente – appare sempre più prossima.

 

In una prima fase il parcheggio autonomo sarà possibile solo in strutture chiuse e protette; solo successivamente avremo parcheggi in cui le vetture a guida autonoma “coabiteranno” con quelle “ordinarie”, contendendo loro ambiti stalli vuoti. Inutile dire che la questione sicurezza è fondamentale per evitare incidenti, ed è per questo che le vetture del futuro saranno dotate di avanzatissime tecnologie per mappare in tempo reale l’ambiente in cui si muovono onde evitare qualsiasi ostacolo; ambiente che, a sua volta, sarà preparato con indicazioni apposite studiate per orientare le automobili.

Un passo ulteriore sarà rappresentato dal diffondersi delle auto elettriche, che saranno in grado non solo di “parcheggiarsi”, ma anche di ricaricarsi in completa autonomia, lasciando libera la colonnina di rifornimento una volta ultimata l’operazione per dare spazio ad altre auto: in perfetta modalità “Park&Charge”, un binomio che ci suonerà ben presto familiare.