"L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada" (Franz Kafka). Scusateci la citazione dotta, ma era troppo calzante per ometterla. L'estate è la stagione vacanziera per eccellenza, e gli automobilisti di tutto il mondo stanno già pianificando il viaggio che intendono intraprendere. Perché diciamocelo, ogni viaggio ha il suo fascino, ma le vacanze on the road hanno quel fascino irresistibile fatto di libertà, di scoperta e di avventura.

Ora, parafrasando Kafka, il problema sta nella strada e nei viaggiatori. Per chi guida senza rispettare le regole, la strada può diventare un luogo pericoloso. Ecco che la sicurezza stradale è uno di quei temi che non possono mai passare in secondo piano. Nel 2016 la mortalità stradale nel territorio europeo si è ridotta del 2% rispetto al 2015, e questo sta a significare una maggior consapevolezza e attenzione da parte degli automobilisti. Ma anche le istituzioni e le aziende di settore possono fare la loro parte per rendere la strada un luogo più sicuro e "a misura d'automobilista". Le strade europee sono le più sicure al mondo, ma le statistiche parlano ancora di circa 25.000 persone all'anno che perdono la vita in incidenti stradali.

La Commissione Europea, per sensibilizzare sul tema e promuovere possibili soluzioni, ha indetto il 2017 Excellence in Road Safety Awards, un premio per le iniziative più significative in relazione alla sicurezza stradale. I premi sono andati a cinque vincitori:

  • Gruppo Heracles, una società greca, per il suo progetto educativo aziendale "Good Driver", un programma di responsabilità sociale progettato per i conducenti di mezzi pesanti e pullman che mira a migliorare il loro comportamento;
  • il comune francese di Martigues, per una campagna comunale che sensibilizza i guidatori più anziani alla sicurezza stradale;
  • CTT Correios de Portugal, la società postale portoghese, per un corposo programma di sicurezza sui veicoli e sull'addestramento degli autisti;
  • l'Automobil Club rumeno, per l'invenzione di una particolare app, "Mr. Bear Driver": un gioco per bambini che utilizza la tecnologia GPS e invia messaggi di allarme al giovane giocatore quando il genitore alla guida aumenta la velocità oltre i limiti;
  • Motorförarnas Helnykterhetsförbund, un'associazione svedese, per una nuova tecnologia di prova automatica di sobrietà ("alco-gates") che impedisce agli automobilisti ubriachi di lasciare i porti del paese (le zone con maggior autisti in stato di ebbrezza).

Grecia, Francia, Portogallo, Romania, Svezia. Purtroppo non compaiono progetti italiani. Non vogliamo generalizzare, ma auspichiamo attenzione e coinvolgimento su questi temi anche da parte di istituzioni, associazioni e aziende di mobilità italiane. Non solo: sono strettamente legate alla sicurezza anche le infrastrutture!

Come abbiamo già sottolineato più volte, iniziamo con il mettere a posto le strade, renderle più sicure e "percorribili" (e non colabrodi a cielo aperto!), e apponiamo la giusta segnaletica e le giuste indicazioni. Ma soprattutto, privilegiamo i parcheggi in struttura ai parcheggi su strada! Immaginiamo due scenari. Il primo: una strada con un'alta densità di auto parcheggiate (magari su entrambi i lati) riduce lo spazio della carreggiata, può complicare le operazioni di scarico di furgoni e simili, "spinge" gli autisti scorretti a sostare in doppia fila (con la pericolosità che ne deriva), e può persino intralciare la visuale dei pedoni che attraversano la strada. Secondo scenario: una strada più libera da auto in sosta permette un flusso più agevole e una marcia più tranquilla, offre più visibilità ad autisti e pedoni e permette di costruire piste ciclabili o spazi più ampi per il flusso pedonale. Insomma, il secondo scenario migliora viabilità e sicurezza insieme. Come attuarlo? Semplice, diminuendo la sosta on-street e aumentando quella off-street.

Dunque, facilitiamo la vita all'automobilista, invece di complicargliela, e pensiamo alla sicurezza come il risultato di tanti fattori. Sarebbe un primo grande passo verso una sicurezza stradale intesa come obiettivo onnicomprensivo.