Potremmo chiamarla proprio così, la telenovela del San Martino. E ogni tanto aggiornarla, scrivendo nuove puntate. Perché il protagonista è sempre lo stesso – il parcheggio che non c'è – e i tempi sono per definizione molto lunghi, da fare invidia a Beautiful e alle telenovele argentine.

Esattamente un anno fa, scrivevamo della piaga italica dei parcheggi mai nati, ovvero la dimostrazione di come le opere di pubblica utilità vengano spesso progettate e appaltate per poi venire bloccate o abbandonate a costruzione in corso, con il solo risultato di buttare al vento il denaro pubblico e creare disagi alla cittadinanza. Bene, come ogni telenovela che si rispetti, serve una breve ricapitolazione delle puntate precedenti. Nel 2007 iniziano i lavori per costruire un silos interrato da 420 posti auto davanti all'Ospedale San Martino, a Genova. Negli anni si susseguono tre giunte comunali e diverse imprese costruttrici, ma ad oggi quello che è stato fatto è sotto gli occhi di tutti: solo un'immensa voragine occupata dagli scavi. Altri ingredienti della storia: una falda acquifera scoperta "grazie" all'alluvione del novembre 2011, lungaggini con la gara d'appalto, modifiche al progetto, questioni burocratiche, ecc.

La settimana scorsa sono stati nuovamente puntati i riflettori sulla vicenda, seppur in maniera trasversale, da Striscia la Notizia. Valerio Staffelli ha consegnato il Tapiro al nuovo direttore generale del San Martino Giovanni Ucci (in carica da due mesi) per i casi di parcheggio selvaggio all'interno dell'ospedale. Le immagini andate in onda mostravano i dipendenti (tra i quali i medici e persino un frate) sostare abusivamente nei parcheggi riservati ai disabili e alle persone in dialisi. Ucci si è difeso: «L'ospedale non può utilizzare il carro attrezzi, fare multe, regolamentare la sosta.» (Ma può chiamare i vigili urbani e chiedere a loro di occuparsene, invece di chiudere un occhio o anche due…) «Torniamo al punto di partenza, quando intorno all'ospedale ci saranno abbastanza parcheggi per soddisfare la domanda, il problema sarà risolto.» Ecco che la vicenda "imbarazzante" – e da condannare! – si collega inevitabilmente alla storia del parcheggio interrato ancora inesistente, il quale se fosse ultimato risolverebbe i problemi di mobilità esterna ed interna all'ospedale.

È mai possibile che per la costruzione di un parcheggio ci vogliano più di 10 anni? La risposta è sì, in Italia sì. Allo stato attuale delle cose, sulla scrivania del sindaco Doria vi è l'ultima proposta da parte di Saba, concessionaria del terreno. La proposta però prevede una clausola importante, come spiega il direttore generale di Saba: «Il Comune dovrebbe impegnarsi a darci in gestione altri 150 posteggi nella zona limitrofa all’ospedale, che diventeranno posti blu, a pagamento. […]Per noi la gestione di questi 150 parcheggi in più è fondamentale, serve a compensare la rinuncia ad altre richieste.» Secondo voi il Comune accetterà senza battere ciglio? L'assessore ai lavori pubblici Crivello fa sapere che la trattativa è in una fase delicata, al vaglio di giunta, tecnici e legali. Insomma, le lungaggini decisionali e burocratiche sono ormai lo status quo della vicenda. Per informazione, i lavori sarebbero dovuti terminare nel 2010, costo totale 10 milioni di euro. "E io pago", direbbe il buon Totò.

«Se il Comune darà l'ok, noi faremo subito la gara per l'affidamento dei lavori e avvieremo la nuova cantierizzazione. I lavori ripartiranno e in un paio d'anni confidiamo possano terminare», fanno sapere da Saba. Ma ormai siamo fin troppo abituati ai tempi lunghi caratteristici di questa telenovela. E non dimentichiamo una cosa: nel 2017 ci saranno le elezioni per il nuovo sindaco. Dubitiamo fortemente che verrà presa una decisione prima delle elezioni.

Inoltre entra in gioco anche l'opinione sacrosanta del direttore del San Martino: «Il Comune e la concessionaria trovino la formula che vogliono, ma pensino al problema principale: le tariffe dei nuovi parcheggi devono essere basse. Che non sia necessario farsi il mutuo per venire a trovare un parente…» Ci sentiamo di condividere: parliamo di un ospedale, di un luogo di dolore, le persone che sono costrette a "visitarlo" non meritano certo un eccessivo salasso economico.

Perché diciamocelo, a pagare le conseguenze del marasma che abbiamo appena descritto, sono sempre i cittadini. Paghiamo le tasse, paghiamo le conseguenze del malgoverno, e paghiamo in termini di mobilità. La voragine occupata dagli scavi davanti al San martino da dieci anni rende la vita difficile agli automobilisti, che faticano a transitare e a trovare parcheggio. E in una zona sensibile come quella di un ospedale, questo non è minimamente accettabile. Le alte sfere pensassero di più alle necessità di tutti, e forse troverebbero prima la soluzione. Perché gli ospedali (così come i parcheggi) sono di tutti.

Arrivederci alla prossima puntata.