Pieno centro, ora di punta, traffico alle stelle e missione parcheggio, ovviamente, impossibile: ed eccoci svoltare l’angolo di una strada congestionata per imbatterci in un supermercato, intorno al quale gravitano, come in una ipnotica danza, le auto dei “fortunati” clienti che guidano sicuri verso il parcheggio, per poi scendere e dirigersi con la loro brava monetina da un euro verso il carrello. Fortunati, sì: perché quella struttura – sotterranea, sopraelevata o antistante il market che sia – in quel momento ci fa una gran gola, tanto più se dista pochi passi dal luogo in cui ci dovremmo recare con urgenza e senza perdere minuti preziosi vagando in auto per la strada.

Si spiega così come in un simile frangente persino chi si accinge alla noiosissima incombenza dello “spesone” settimanale ci sembri baciato dalla sorte…ed ecco farsi strada nella nostra mente il “pensiero stupendo” di intrufolarsi nel parcheggio del supermercato e di piazzare lì, senza troppi sensi di colpa, quella vettura che ora come non mai ci sembra un fardello dal quale sbarazzarci al più presto.

Non siamo ipocriti: a tutti noi, almeno una volta nella vita, è passata per la testa l’idea di ricorrere a questo trucchetto. Ed è per questo che, nei giorni scorsi, ha destato un certo scalpore una notizia, poi rivelatasi falsa, che si è diffusa a Varese.

In seguito alla pubblicazione di un post su Facebook scritto da un consigliere di Forza Italia, infatti, è subito girata una voce secondo la quale, per effetto di una delibera di Giunta, i parcheggi dei supermercati sarebbero diventati a pagamento, con tariffe fino a 4.50 euro all’ora per i non-clienti.

Immediata la risposta del sindaco. Il primo cittadino ha smentito il contenuto del post, anche se ha ammesso di avere ricevuto da diversi supermercati la richiesta di poter fissare limiti legati alle aree di parcheggio di competenza: obiettivo, preservare i preziosi posti auto da occasionali occupatori che non devono acquistare nulla, sottraendoli ai clienti. I singoli esercenti potranno dunque fissare regole e condizioni per scongiurare questo rischio con il beneplacito dell’amministrazione comunale locale, che chiede ai supermercati un cospicuo numero di aree parcheggio dedicate e che non può dunque esimersi dal sostenere la necessità di preservare le aree, controllando e concedendo l’ingresso gratuito solo a chi effettivamente si reca in negozio per acquistare.

Fortunatamente grazie ai moderni sistemi di controllo e gestione delle aree di sosta è possibile applicare diversi tipi di permessi e tariffe per regolare gli ingressi: una misura indispensabile per i supermercati che si trovano in centro, soprattutto se occupano posizioni appetibili e strategiche (vicino a ospedali, uffici comunali, stadi).

Le possibilità sono svariate: in molti supermercati è necessario esibire lo scontrino per poter uscire dal parcheggio; altri prevedono la sosta gratuita per un periodo preciso (attenzione quindi, anche se si è clienti, a dilungarsi troppo a lungo fra gli scaffali), facendo poi scattare la sosta a pagamento superato un dato limite.

Ma c’è da scommettere che le moderne tecnologie permetteranno di fruire del parcheggio e di “certificarsi” come clienti (e non come furbetti) sfruttando anche le infinite potenzialità dello smartphone, che si sta ormai imponendo, anche nel mondo della sosta, come uno strumento prezioso per la gestione e la regolamentazione.