Altro che pericolo costante: a dispetto dai frizzi e i lazzi che da circolano da sempre sulle donne alla guida, studi e ricerche dimostrano puntualmente che sono in realtà automobiliste attente e abili.

Anche quest’anno, immancabile, è stato diffuso uno studio condotto in Belgio dal Vias Institute (impegnato nella promozione della sicurezza stradale) che dimostra – come se ancora ce ne fosse bisogno – come la clientela femminile rappresenti un ottimo affare per le compagnie di assicurazione, e che proprio per questa dovrebbe essere trattata in guanti gialli, con tariffe convenienti e vantaggiose.

A parlare, come sempre, sono i numeri: grazie alla loro cautela, in caso d’incidente le donne risultano sempre meno colpite rispetto agli uomini. Rappresentano infatti il 44% di coloro che, in caso di sinistro, hanno conseguenze lievi e tendono perciò a essere meno implicate in incidenti gravi. Non solo: gli incidenti che vedono coinvolte automobiliste comportano la metà del tasso di mortalità rispetto agli incidenti in cui è un uomo al volante.

Resta alto, purtroppo, il numero complessivo delle donne vittime di incidente stradale: 43%. Occorre evidenziare, però, che questa percentuale racchiude non solo guidatrici, ma anche donne coinvolte nella veste di passeggeri o pedoni; ma se si guarda alle fasce di età giovani (fra i 15 e i 24 anni), le vittime sono 1,4 volte più maschi che femmine.

Venendo però a dati meno drammatici e più legati alla vita quotidiana, le cifre si fanno ancor più chiare: 2 conducenti su 3 che ricevono multe dopo avere commesso infrazioni sono uomini, che risultano 3 su 4 anche fra i condannati per reati stradali. Questi numeri si possono spiegare, in parte, come conseguenza del fatto che è più facile che, dopo avere bevuto un bicchiere di troppo, un uomo si metta alla guida; le signore tendono a essere molto più prudenti, e a mettersi al volante solo se si sentono nelle condizioni ottimali per viaggiare. Da analisi effettuate dopo sinistri stradali, infatti, è risultato che solo il 5% delle donne colte al volante in seguito a un incidente abbia superato il limite di legge legato al tasso alcolemico; percentuale che sale all’11% per i signori.

Insomma, le donne superano l’esame di guida a pieni voti, in barba ai luoghi comuni…Ma il parcheggio? Anche in questo caso, gli sfottò si sprecano e in rete ormai i filmati che immortalano signore e signorine alle prese con manovre esilaranti per posteggiare l’auto abbondano.

Verità o menzogna? Quale che sia la realtà delle cose, studi scientifici hanno già ampiamente rilevato che eventuali défaillance in questo caso sono ampiamente giustificate. Queste ricerche hanno infatti dimostrato che, effettivamente, gli uomini tendono a essere molto più rapidi delle donne nell’effettuare manovre di parcheggio. Ma attenzione: questo si spiega con il fatto che godono di una percezione spaziale più spiccata, che li fa partire avvantaggiati.

Non solo: anche il fattore insicurezza può giocare brutti scherzi. Il maschio medio tende a essere molto sicuro di sé e delle proprie abilità “parcheggiatorie”, mentre molte donne si approcciano alla fatidica sequenza “sterzo e controsterzo” fidando poco nelle proprie abilità, e questo, in diversi casi, può contribuire a renderle più caute e lente nelle manovre: anche se non ve ne è una oggettiva ragione.