Ricordate Urbano Cacace, l’improvvisato ‘Vigile Ignoto’ del film ‘Le motorizzate’.
Ad impugnare fischietto e palette e ad inventare di sana pianta divieti e sanzioni ai danni degli automobilisti era TotಠDe Curtis.
In questa pellicola, il principe della risata è un povero disoccupato, il quale si traveste da metropolitano appropriandosi dei doni che gli automobilisti danno ai vigili per il giorno della Befana e inoltre fa multe di cui intasca i proventi.

Scene di vita surreale, alle quali perಠla realtà  quotidiana sempre più spesso assomiglia.
Anche in materia di sosta, come conferma una lettera giunta in redazione da M. C., cittadino romano.
Al malcapitato la colpa di aver parcheggiato in zona a pagamento, senza aver acquistato il ticket perà².

Ma tante sono le attenuanti a sua discolpa.

Primo: il cartello indicante orari e modalità  di sosta tariffata era posizionato in modo da escluderne completamente la vista agli utenti.
Secondo: il povero M.C. è arrivato al parcheggio alle 18,50, tempo di mettere il pedal-block, chiudere l’auto, saranno passati due o tre minuti; guardacaso perಠla contravvenzione è stata comminata alle 18,54 con un tempismo da guiness dei primati da parte dell’ausiliare della sosta sanzionatore visto che la fascia oraria per la sosta tariffata terminava alle 19,00.

Non c’è che dire, un esempio invidiabile di solerzia della contravvenzione, degna del migliore Totà².
Ma dove sta la commedia?

Alice Tordo