Chi l’ha detto che il parcheggio deve essere sempre e soltanto l’oggetto di pagine e pagine di cronaca cittadina, di querelle condominiali, di studi e trattati d’ingegneri o architetti?
E dove è scritto che la ricerca del posto auto debba essere vissuta unicamente come un cruccio ‘ e che cruccio ‘ quotidiano?
Meglio piuttosto sorriderci sopra, almeno una volta ogni tanto. I lettori di Parcheggi.it lo sanno bene: perchè se è vero che, tramite il nostro portale, cerchiamo di darvi una mano a trovarlo, e di tenervi informati su questo tema in maniera il più possibile completa, è altrettanto vero che spesso cerchiamo di ‘sdrammatizzare’ con notizie curiose e divertenti l’argomento. E che non sappiamo resistere di fronte a scritti come quello che segue: un gustoso
divertissement sul tema sosta scaturito dall’estro e dalla fantasia di Elvira Ardito, vulcanica scrittrice, autrice e attrice genovese che vi si è cimentata in maniera a dir poco originale.
Godetevelo, dunque: e se la lettura dovesse ispirarvi, invogliandovi a mettere alla prova la vostra creatività  sull’argomento parcheggi, non esitate a inviarci tramite e-mail i vostri lavori: saremo ben lieti di pubblicarli!

P come Parking

di Elvira Ardito

Perchè persistiamo a preoccuparci per il problema dei parcheggi?

Perchè il problema dei parcheggi è il più pressante a Parigi, a Palermo, a Pechino, a Pietroburgo, nei paesi produttori di petrolio.

Che prove pazzesche, che parate, che puntamenti per procurarsi un pezzetto di pavè per posteggiarvi la propria punto.
Pazienza per una Porsche, passi per una Pontiac, pazientiamo per un pullman, ma per una Punto

Perchè non preoccuparsi, piuttosto, per la persistente penuria di pane nel Perù?
Per le povere peripatetiche che passeggiano su prati di periferia persino nei periodi più piovosi;
per le parrocchie di piccolissimi paesi nella Pianura Padana ( pare pure in Puglia), prive da un pezzo di parroci e di perpetue;
per il persistente precariato di professori, pur preparatissimi in pedagogia;
per le piazze popolate di piccioni portatori di pulci e pidocchi;
per il progressivo e pericoloso prosciugamento del Po?

Pubblico pagante, proponiamo provocatoriamente una petizione a Piano(1) perchè progetti al più presto palazzi premuniti di ponti-parking poggianti su piattaforme pieghevoli, possibilmente in plexiglass piombato, con pulpiti per il posizionamento di prestanti poliziotti palestrati di piantone e, passi la pretesa, di pluviometri per la prevenzione delle panne.

Prima di pensare a proporre un plebiscito, il Parlamento promuova e pubblicizzi il progetto di Piano( prima a Parigi fu promossa con un plebiscito proprio la progettazione del prestigioso Pompidou), previo il plauso del pacioso premier Prodi e la provocante presenza della Prestigiacomo.

A poco a poco, piano piano (‘piano’, non Piano), passin passetto, si placheranno le proteste provenienti perennemente da perdigiorno, parassiti e pedoni di professione, poco partecipi al problema dei parcheggi perchè, per puro puntiglio o per pignoleria, pare preferiscano i propri piedi agli pneumatici.

(1) L’architetto Renzo Piano.