Le discussioni sul caro spiaggia si rinnovano ogni anno con l’arrivo della bella stagione; le spiagge libere sono sempre meno ed i prezzi degli stabilimenti balneari salgono sempre di più.

Purtroppo l’aspirante bagnante si ritrova a raffreddarsi non per la frescura del mare ma per i sudori freddi da prelievo dal portafogli: alle succitate spese bisogna, infatti, aggiungere il costo del parcheggio, perchè le amministrazioni approfittano dell’occasione per fare cassa, considerando l’automobilista / turista una ‘vacca grassa’ da cui attingere risorse finanziarie.

Ad esempio a Bacoli (Napoli) il pedaggio per l’ingresso nella zona balneare è stato introdotto con un mese d’anticipo (dal 2003 era in vigore solo i primi quindici giorni d’agosto, con lo scopo dichiarato ma non messo in pratica di creare parcheggi e sistemi di videosorveglianza), suscitando le proteste di ristoratori e gestori degli stabilimenti, che temono di perdere clienti poichè si tratta di una zona che è scelta dalle famiglie proprio perchè economica e facilmente accessibile.

Brutta sorpresa anche per i bagnanti di Siracusa, che a Marina di Melilli (Priolo) trovavano una spiaggia ampia e posti gratuiti per le auto mentre quest’anno il Comune ha istituito lungo tutta la costa un pedaggio obbligatorio per chiunque non sia un residente di Priolo.
Un’unica tariffa giornaliera (5 euro) per il posteggio del proprio mezzo non è magari altissima per chi vuole rimanere tutto il giorno in spiaggia ma non è conveniente per chi sulla spiaggia volesse fermarsi anche solo per un’ora o poco più.

Al grido di ‘eliminiamo le automobili vicino alle spiagge, sono solo un lusso’ molti amministratori strizzano un occhio agli ecologisti e colgono la palla al balzo creandosi un alibi per aumentare i prezzi.

Ad Alberese, in provincia di Grosseto, nel Parco dell’Argentario, sono state istituite navette e parcheggi decentrati gratuiti per disincentivare l’uso del proprio veicolo; chi non vuole rinunciare ad arrivare al mare con il mezzo privato, trova il parcheggio a pagamento da 180 posti con tariffe orarie che portano a spendere anche 15 euro al giorno, senza le preesistenti tariffe a mezza giornata o a giornata intera che consentivano un certo risparmio.

Il presidente del parco risponde alle lamentele sostenendo che ci sono zone dove le tariffe sono ancora più alte e non c’è nemmeno la possibilità  di un servizio navetta nel frattempo, perà², la Grosseto parcheggi ha incassato migliaia di euro.

Originale e controtendenza la soluzione trovata dalla giunta comunale di Pescara: ha istituito 500 parcheggi gratuiti per la riviera nord sul marciapiede!
I bagnanti cittadini lamentavano la mancata possibilità  di parcheggio per la spiaggia (il sabato e la domenica è attivo un servizio di bus navetta che collegano la stazione alla riviera, utilizzato dal turismo mordi e fuggi che arriva da fuori città ), quindi sono stati creati questi posti che, ovviamente, creano opinioni contrastanti: i pedoni non sono molto felici, mentre gioiscono i frequentatori della spiaggia ‘Abito dall’altra parte della città , vengo al mare in macchina, è comodo parcheggiare di fronte o comunque molto vicino allo stabilimento. La gente non capisce che i giovani vengono tutti al mare qui, dove possono parcheggiare se non sui marciapiedi?’
Per ora le polemiche divampano, ma chissà  che non si trovi una soluzione che accontenti tutti, magari con la creazione di parcheggi nelle strade interne.

A Genova, nella zona del litorale, esistevano nei mesi invernali parcheggi a pagamento (costo per i residenti 25,00 euro l’anno e per i non residenti 2 euro l’ora o 20 centesimi ogni 6 minuti), solo nei giorni feriali, e alcuni posti gratuiti; con l’arrivo dell’estate questi ultimi sono diminuiti di numero e sono state create ‘Isole Azzurre’ che avrebbero dovuto consentire agevolazioni tariffarie.
In realtà , si tratta dell’ennesima beffa agli automobilisti che desiderano recarsi al mare: i posti sono, infatti, a pagamento anche per i residenti ed anche nei giorni festivi, dalle 8,00 alle 20,00.
Considerando la mancanza di spiagge libere con il conseguente ‘obbligo’ di accesso agli stabilimenti balneari a pagamento, si puಠcapire come il costo di una giornata al mare lieviti notevolmente.
Tutto ciಠmentre il servizio park + bus, che consentirebbe di lasciare l’auto in un apposito parcheggio ed usufruire di linee bus dirette alle spiagge, non sembra funzionare a causa della carenza di mezzi pubblici.

Anche Milano affronta il problema del ‘caro parcheggio spiaggia’: quella costruita al Vigorelli, accessibile con una spesa di 4 euro, è dotata di lettini, cabine e ombrelloni, bar, negozi, campi da beach volley e calcetto ed è circondata da un fossato balneabile.
Peccato che i parcheggi della zona, prima gratuiti, siano diventati a pagamento (1,20 euro l’ora) dalle 8,00 alle 24,00, sette giorni su sette, con il risultato che per una giornata ‘pseudomarina’si pagano altri 7/8 euro.

Colpisce che, in un periodo in cui si cerca di rilanciare il turismo in Italia, si mettano letteralmente i bastoni tra le ruote ai vacanzieri motorizzati (di lungo periodo o mordi e fuggi poco importa), scegliendo una politica opposta a quella praticata all’estero: in Costa Azzurra, in Camargue, in Provenza, in Corsica le spiagge sono libere ed i parcheggi presentano tariffe molto basse o sono addirittura gratuiti, coì come in Spagna perchè da noi, con la scusa del controllo della mobilità , no?