Quando pensiamo alla sicurezza stradale immaginiamo spesso le grandi arterie di traffico, gli incroci pericolosi o l’alta velocità. Eppure, ogni giorno, migliaia di piccoli e grandi incidenti avvengono proprio nei parcheggi: spazi dove la velocità è ridotta ma la densità di pedoni e veicoli è elevata.
Incidenti nei parcheggi: i numeri
In Italia, i dati ufficiali (ISTAT 2024) contano 173.364 incidenti con lesioni e oltre 233.000 feriti, ma non distinguono in modo specifico quelli avvenuti nei parcheggi. Questo rende difficile quantificare il fenomeno a livello nazionale.
Negli Stati Uniti, invece, il National Safety Council stima ogni anno decine di migliaia di incidenti nei parcheggi e negli autosili, con centinaia di morti e decine di migliaia di feriti. Molti di questi incidenti non entrano nelle statistiche perché avvengono su suolo privato (es. parcheggi di supermercati) e non vengono denunciati alle autorità.
La conseguenza? Un fenomeno diffuso, ma sottostimato: sappiamo che accade, ma non ne conosciamo l’effettiva portata.
Le tipologie di incidenti più frequenti
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Retromarcia
Manovre di retromarcia che coinvolgono pedoni, spesso bambini o anziani, nascosti dagli angoli ciechi. La NHTSA americana segnala ogni anno centinaia di vittime e migliaia di feriti in incidenti di questo tipo. -
Collisioni
Urti tra veicoli che procedono a pochi km/h ma con traiettorie ravvicinate e visibilità ridotta. L’uso del telefono e la falsa sensazione di “essere al sicuro” portano a sottovalutare i pericoli. Nei parcheggi pedoni e auto condividono lo stesso spazio: basta un attimo di disattenzione per causare un incidente. - Conflitti
Non solo incidenti stradali: i parcheggi sono spesso teatro di liti per aggiudicarsi uno stallo, fino a degenerare in risse. -
Parcheggiatori abusivi
In molte città italiane, i parcheggi diventano terreno di parcheggiatori abusivi. Una presenza che può generare disagio, con richieste di denaro non dovuto, minacce o danneggiamenti ai veicoli.
Anche questo aspetto contribuisce a trasformare il parcheggio in un contesto percepito come insicuro, incidendo non solo sulla mobilità, ma anche sul senso di fiducia e sulla qualità della vita urbana.
Perché i parcheggi sono così critici?
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Promiscuità: pedoni e veicoli condividono lo stesso spazio.
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Scarsa visibilità: auto alte, colonne e stalli angolati riducono il campo visivo.
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Segnaletica insufficiente: corsie e priorità poco chiare generano confusione.
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Stress e territorialità: la ricerca del posto libero può scatenare comportamenti aggressivi.
Le soluzioni possibili
Affrontare il tema della sicurezza nei parcheggi richiede un approccio multilivello: tecnologia, progettazione e gestione. Nessun singolo intervento è sufficiente, ma la combinazione di più misure può ridurre i rischi.
1. Tecnologia a bordo dei veicoli
Negli ultimi anni i costruttori hanno introdotto sistemi che aiutano a prevenire incidenti tipici da parcheggio:
- Telecamere posteriori e a 360°: ormai diffuse su molti modelli, permettono di eliminare gran parte degli angoli ciechi.
- Sensori di prossimità: avvisano in caso di ostacoli vicini, particolarmente utili in manovra.
- Rear Cross-Traffic Alert (RCTA): avvisa il conducente se sta sopraggiungendo un veicolo o un pedone mentre fa retromarcia.
- Frenata automatica in retromarcia: in caso di mancata reazione, l’auto frena da sola evitando l’impatto.
Secondo studi statunitensi (IIHS), questi sistemi possono ridurre gli incidenti in retromarcia fino al 22%, con un impatto particolarmente significativo sugli incidenti che coinvolgono pedoni e bambini.
2. Progettazione del parcheggio
Un parcheggio sicuro non è solo questione di spazi più larghi: la sua progettazione influenza direttamente il numero di incidenti. Alcune soluzioni già applicate in diversi Paesi:
- Corsie a senso unico con segnaletica chiara, per ridurre i punti di conflitto tra auto.
- Stalli inclinati a 45° o 60°, che facilitano la visibilità e rendono le manovre meno rischiose rispetto agli stalli a 90°.
- Zone pedonali protette con isole rialzate o cordoli, che separano i flussi di pedoni da quelli dei veicoli.
- Attraversamenti ben illuminati e segnalati, soprattutto nei parcheggi sotterranei.
- Specchi parabolici nei punti ciechi e alle curve strette, per ampliare la visibilità.
- Limiti di velocità molto bassi (5–10 km/h), accompagnati da dossi rallentatori.
Anche la dimensione degli stalli è un tema: le auto moderne sono sempre più grandi (SUV, crossover), ma spesso gli spazi di sosta hanno misure progettate decenni fa. Questo genera manovre più difficili e urti più frequenti.
3. Gestione e sicurezza dell’area
La progettazione deve essere affiancata da una gestione attenta:
- Illuminazione omogenea e senza zone d’ombra, che riduce non solo il rischio di incidenti ma anche di aggressioni o microcriminalità.
- Videosorveglianza (CCTV) e presenza di personale di vigilanza nelle ore di punta: un deterrente sia per risse che per furti o vandalismi.
- Segnaletica orizzontale ben mantenuta: linee visibili e colorate, con percorsi pedonali chiaramente separati.
- Procedure di contrasto ai parcheggiatori abusivi, spesso in collaborazione con le forze dell’ordine: un intervento fondamentale per aumentare la percezione di sicurezza e restituire legalità agli spazi di sosta.
4. Educazione e comportamenti individuali
La tecnologia e la progettazione possono aiutare, ma il comportamento dell’automobilista e del pedone resta decisivo:
- Tenere il telefono lontano durante le manovre, perché la distrazione è una delle prime cause di incidenti nei parcheggi.
- Rallentare al minimo: 5–10 km/h non sono un’esagerazione, ma una velocità adeguata al contesto.
- Campagne di sensibilizzazione per ricordare, soprattutto ai pedoni, che il parcheggio è un’area a rischio e richiede attenzione, come la strada.
- Gestire i conflitti evitando di alimentare le discussioni per lo stallo: se la situazione degenera, meglio lasciare perdere e rivolgersi alla vigilanza.
Sicurezza nei parcheggi, questione di attenzione e regole chiare
Come abbiamo visto, i parcheggi sono luoghi ad alta densità di rischi, dove piccoli errori possono avere conseguenze gravi. Per ridurre incidenti e conflitti servono azioni coordinate. Da una parte i gestori e le istituzioni, che hanno il compito di progettare aree più sicure, contrastare l’illegalità e garantire illuminazione, segnaletica e vigilanza. Dall’altra gli automobilisti, che devono restare concentrati e verificare sempre la presenza di pedoni prima di ogni manovra. Anche la tecnologia ha un ruolo chiave: sfruttare al meglio i sistemi di assistenza alla guida può davvero fare la differenza nelle situazioni più delicate.
La sicurezza nei parcheggi non è un dettaglio secondario ma un tassello fondamentale della mobilità urbana. Un parcheggio sicuro significa meno incidenti, meno tensioni e una città più vivibile per tutti.