La diffusione delle auto elettriche, destinata a crescere vertiginosamente da qui in avanti, ci pone di fronte a situazioni e dubbi che, forse, ancora non siamo pronti a fronteggiare: se ne è parlato recentemente su vaielettrico.it, autorevole sito nonché “voce” della community della e-mobility in Italia. In un messaggio un lettore ha infatti denunciato il malvezzo di “sfruttare” le colonnine della ricarica per assicurarsi lunghe (e gratuite) permanenze nei parcheggi, impedendo agli altri l’uso di quelle libere: anche in casi in cui gli automobilisti hanno veicoli in grado di avvalersi di colonnine con ricarica fast in corrente continua (es: 100 e oltre kw/h). Sembra proprio, insomma, che urga mettere in chiaro alcune regole, e definire un “galateo” rivolto ai possessori di e-car.

Purtroppo – in teoria – l’automobilista elettrico ha il diritto di scegliere la colonnina che più gli aggrada: anche se è il fortunato possessore di vetture costose, come i modelli di Tesla più potenti, che sono dotati di batterie potentissime e si ricaricano in un batter d’occhio. Il motivo per cui si predilige la ricarica lenta consiste nei costi assai più contenuti di quest’ultima oltre alla possibilità di permanere in sosta gratuita per un tempo più lungo: inevitabile e sacrosanta, dunque, l’arrabbiatura di chi trova la colonnina occupata con la prospettiva di lunghe attese per aspettare il proprio turno di ricarica.

Ricordiamo che è proibito continuare ad occupare lo stallo una volta che il processo è stato completato, tanto che alcuni gestori come Enel X, hanno previsto sanzioni per chi non lo lascia libero entro mezz’ora dal termine della ricarica (misura prevista anche nei Supercharger di Tesla). Un’altra soluzione potrebbe essere quella di prevedere cartelli e indicazioni per dissuadere gli automobilisti dal comportarsi scorrettamente, ma conoscendo come vanno le cose nel nostro Paese questa soluzione si rivelerebbe, con ogni probabilità, un fiasco.

Ma che cosa dice, invece, la legge? Nel nuovo Codice della Strada – si evidenzia su Vaielettrico.it – figura una voce dedicata alle aree riservate ai veicoli elettrici, in cui si sottolinea che il divieto di sosta vale anche nelle aree in cui si trovano le famigerate colonnine: per le normali auto, ovviamente, ma anche per quelle che si stanno ricaricando o hanno completato la ricarica da più di un’ora. Anche in questo caso, però, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, in quanto non sempre la Polizia Municipale interviene per punire i comportamenti scorretti.

Una cosa è certa: più rapidamente si diffonde la cultura dell’elettrico, più sarà facile non farsi cogliere impreparati da certi problemi. Non ci riferiamo, in questo caso, al solo aumento di veicoli a basso impatto. I gestori dei parcheggi, per esempio, dovrebbero ormai essere attrezzati adeguatamente per accogliere le nuove vetture.

A questo riguardo, ormai da diversi mesi, MyParking, piattaforma dedicata alla prenotazione e pagamento online del parcheggio cui fanno capo circa 400 strutture in tutta Italia, ha stretto un accordo con Repower, importante gruppo attivo nel settore energetico e della mobilità sostenibile: obiettivo, diffondere i servizi di ricarica di Repower all’interno dei parcheggi affiliati a MyParking.

La partnership prevede, innanzitutto, un percorso di formazione per i gestori delle strutture incentrato sulla mobilitaÌ€ elettrica, sugli strumenti di ricarica e sulle misure piuÌ€ efficaci per innalzare il livello di efficienza energetica dei parcheggi affiliati al network MyParking. Vengono inoltre assicurate condizioni di favore per le soluzioni di ricarica per la mobilitaÌ€ elettrica BITTA e PALINA e per il servizio VAMPA, la termografia che serve a prevenire danni agli impianti elettrici, con una consulenza gratuita per misurare il grado di sostenibilitaÌ€ complessiva della propria attivitaÌ€. Si fa sempre più stringente, infatti, la necessità per i  parcheggi di proporsi come “hub” in cui fruire di tante opportunitaÌ€ di servizio durante la sosta dei veicoli. Strategico quindi è dotarli di punti di ricarica per veicoli elettrici, incrementandone la diffusione affinché i pochi stalli attrezzati a oggi disponibili non diventino terreno fertile per mettere in atto comportamenti poco corretti.