In questi giorni la IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati sta discutendo l’approvazione di alcuni emendamenti in materia di sosta e mobilità (in particolare la proposta di legge da parte di Schullian e altri sulla modifica dell’articolo 201 del Codice della Strada).

Aipark (Associazione Italiana tra gli Operatori nel settore della Sosta e dei Parcheggi) ha fatto sapere di essere estremamente contraria a questi emendamenti, i quali “riporterebbero indietro di vent’anni la normativa sulla sosta” e causerebbero gravi conseguenze per le città italiane. Nel merito, l’Associazione è contraria alle limitazioni ai poteri degli ausiliari, figure importanti per la salvaguardia delle regole in fatto di sosta tariffata. Oggi gli ausiliari della sosta sono praticamente gli unici che controllano la sosta in modo continuativo (strisce blu, corsie riservate al trasporto pubblico, zone di manovra, ecc.), mentre le forze di polizia svolgono altre funzioni.

Aipark ha diramato una serie di conseguenze negative in caso di approvazione di questi emendamenti. Le riportiamo qui sotto:

  • si porterà un danno economico alle economie locali pubbliche e private. La poca efficienza infatti impedisce la crescita economica;
  • si svuoteranno le strisce blu e la sosta in Italia avverrà senza controlli, in doppia e tripla fila e non si troveranno più posti liberi per parcheggiare;
  • si rallenterà ulteriormente la velocità di circolazione sia delle auto private che dei mezzi pubblici;
  • con la mancanza di controlli aumenterà l’uso dell’auto privata e si ridurrà l’uso del Trasporto Pubblico Locale;
  • aumenteranno i livelli di inquinamento, anche per il maggior tempo necessario alla ricerca del posto auto (circolazione passiva), con ulteriore danno alla salute dei cittadini;
  • diminuirà ulteriormente la sicurezza sulle strade a causa della ulteriore riduzione della visibilità;
  • si creerà terreno fertile per l’ampliamento dell’attività dei parcheggiatori abusivi, che tolgono risorse alla Pubblica Amministrazione;
  • si cancellerà la possibilità di introdurre la digitalizzazione, strumento chiave per la modernizzazione del sistema della mobilità urbana.

Noi di Parcheggi.it supportiamo caldamente la posizione di Aipark, e anzi abbiamo testimoniato tante volte una mancanza di strategia e di lungimiranza da parte delle istituzioni quando si tratta di metter mano al sistema della mobilità e alla gestione della sosta. Un esempio? I parcheggiatori abusivi: il nuovo decreto sicurezza entrato in vigore il 21 aprile ha stabilito l’aumento della multa (ora a 1000 euro), quando nella maggior parte dei casi i soggetti in questione sono nullatenenti!

Detto questo… c’è un però. Per avere una visione più ampia e un punto di vista più critico della situazione, dobbiamo metterci dalla parte degli automobilisti (cosa che noi facciamo sempre). L’utente paga per avere un servizio tangibile, nella sosta come in qualsiasi altro campo. La sosta tariffata – necessaria, non vogliamo certo affermare il contrario – deve tener conto delle esigenze e della soddisfazione degli utenti, i quali spesso, non avendo un “ritorno” per ciò che pagano, tendono a considerarla una mera gabella. Un esempio? Ancora una volta i parcheggiatori abusivi. Ne abbiamo parlato spesso, abbiamo fatto un’inchiesta, ma le cose non cambiano. I cittadini sono costretti a pagare due volte, la tariffa regolare e il "pizzo" agli abusivi. Ma la sosta tariffata non dovrebbe garantire un servizio comodo e soprattutto sicuro? Purtroppo la nostra inchiesta ha dimostrato la scarsa attenzione al problema sia da parte delle PA che da parte dei gestori privati, i quali spesso hanno dimostrato noncuranza nella risoluzione di una piaga deleteria per tutti. Perché il fenomeno degli abusivi, come abbiamo sottolineato già tempo fa, sfrutta una falla organizzativa del sistema, falla generata da una generale mancanza di attenzione da chi dovrebbe controllare e dovrebbe studiare le contromosse. Mentre chi è costretto a pagare due volte rischiando pure di essere malmenato dal delinquente di turno, il problema lo sente vicino e lo vive tutti i giorni.

Un altro esempio è la nostra recente inchiesta sulle elezioni amministrative. Nell’intervistare i candidati, abbiamo chiesto dove vanno a finire i proventi della sosta, auspicandone l’utilizzo nel miglioramento della mobilità urbana e nei sistemi di gestione della sosta. Abbiamo ricevuto risposte evasive, non sempre “sul pezzo”, o peggio non abbiamo ricevuto alcun feedback, il che ci ha dimostrato come l’argomento non sia per nulla all’ordine del giorno. Gli automobilisti che guidano, parcheggiano e vivono il contesto urbano tutti i giorni, queste cose le capiscono, e sanno perfettamente se l’amministrazione di turno ha ben investito oppure no i quattrini da loro versati.

In fondo, è questione di leggi, è questione di lungimiranza delle istituzioni, è questione di piani regolatori della mobilità… ma è anche questione di buon senso.