E’ stata presentata a Roma, dal Segretario Generale del Censis, Giuseppe de Rita e dal Presidente dell’Aci, Franco Lucchesi, la tredicesima edizione del Rapporto Automobile ACI-Censis ‘L’avanzata dei consumi’, elaborato su campione nazionale di 4.500 automobilisti e di un panel di 1.500 soci Aci.

Sempre più auto-dipendenti, spesso anche per l’inadeguatezza dei mezzi pubblici, la nostra amata’scatoletta’ a quattro ruote ci è costata mediamente 4.414 euro l’anno, contro i 3.744 euro degli ultimi 12 mesi. Un aumento di 700 euro, pari al 19%.
Ma nonostante il considerevole aumento per spese fisse (bollo e assicurazione), quelle correnti (carburante, garage, parcheggi) e i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, gli automobilisti italiani nel 2003 hanno utilizzato di piu’ l’automobile, soprattutto per lavoro o studio.
Ben il 51,4% ricorre al veicolo a quattro ruote per trasferimenti lavorativi (+4,2% rispetto al 2002). Il 30,9% la utilizza in cittàƒÂ¡, per lavoro e/o studio, (+2.0%) rispetto allo scorso anno; il 20.5% fuori cittàƒÂ¡ (+2.2%).
Lievemente in calo, invece, il ricorso all’auto privata per impegni familiari o per il tempo libero.

Il ricorso al trasporto pubblico è poco gradito in quanto non paragonabile come livello di qualitàƒÂ¡ a quello della vettura privata. Secondo gli intervistati, la scelta alternativa all’auto dovrebbe soddisfare esigenze allo stato attuale ben lungi dall’essere garantite.
Capillarità : devono essere raggiungibili tutti i punti del tessuto urbano.
VelocitàƒÂ¡ media uguale, se non maggiore, rispetto al veicolo privato.
DisponibilitàƒÂ¡: libertàƒÂ¡ di partire quando si vuole e andare dove si vuole.
AccessibilitàƒÂ¡: malgrado la difficoltàƒÂ¡ a trovare parcheggio, l’auto resta molto più accessibile delle alternative.
Piacevolezza: il livello di comfort delle auto è elevatissimo, anche in vetture non di lusso.
Su una scala da 1 a 10, solo la metropolitana raggiunge la sufficienza, seguono treno urbano e autobus-tram. In coda ci sono i taxi.