Vi proponiamo un breve elenco di titoli riferiti a recenti notizie riguardanti la città di Genova. Per restringere il campo, prendiamo in esame solo due testate online, Il Secolo XIX e La Repubblica, e un lasso di tempo di appena 3 mesi.

– 03/12/2015 Il porto antico nella morsa dei parcheggiatori abusivi (Il Secolo)

– 16/12/2015 Parcheggiatori abusivi, "assalto" a cinema e ospedali (Il Secolo)

– 08/01/2016 Scoperta la "centrale" dei parcheggiatori abusivi (La Repubblica)

– 27/01/2016 Associazione a delinquere per i parcheggiatori abusivi (Il Secolo)

– 09/02/2016 Parcheggiatori abusivi: dopo le auto, nel mirino finiscono le moto (La Repubblica)

Questa lista rende bene l'idea. I parcheggiatori abusivi rappresentano un problema ben radicato, assai dibattuto, molto sentito, e mai risolto. E assolutamente senza voler essere faziosi o discriminanti, rileviamo il fatto che le suddette notizie riguardino una città del nord: l'opinione comune potrebbe circoscriverla a questione meridionale, ma è evidente che non sia così. Prendiamo Genova come esempio di un problema nazionale capace di affliggere numerosi centri cittadini.

Un lunedì di dicembre un gruppo ben organizzato di 15 abusivi ha accerchiato le auto in coda e in cerca di parcheggio nella zona Porto Antico e Acquario tra Piazza Cavour e via Porta Siberia. Alcune testimonianze: «Erano tanti, mi sono sentita intimorita.» «Ci hanno costretto a seguirli per trovare il posto vuoto, poi hanno chiesto 5 euro.» «Io non ho pagato, mi sono ritrovato la macchina rigata.» È il caso limite di una situazione che va avanti da tempo, come ben sanno tutti i genovesi, e come hanno avuto modo di subire anche i turisti in visita. Un'inchiesta di Procura e Carabinieri parla di «organizzazione per delinquere ben strutturata.» Il Secolo ha ipotizzato addirittura un tariffario aggiornato: da due a cinque euro per parcheggiare nei silos dei Magazzini del Cotone, cinque euro per un posto tra Porta Siberia e Piazza Cavour, due euro per un parcheggio a ridosso delle entrate dell'ospedale Galliera o del Villa Scassi di Sampierdarena.

Purtroppo, ed è paradossale, la legge italiana non risulta affatto efficace nell'eliminazione del problema: senza avvenuta e provata minaccia od estorsione, l'attività del parcheggio abusivo non è reato ed è punita soltanto con una sanzione amministrativa che va da 765 a 3076 euro, secondo l'articolo 7 comma 15-bis del Codice della Strada. Se poi il parcheggiatore fosse ufficialmente nullatenente, risulterebbe quanto mai difficile fargli pagare la sanzione.

Di fronte a tali "storture" giudiziarie, il fenomeno non viene di certo ridimensionato, anzi rischia di espandersi e di strutturarsi. Sempre a Genova, nella zona del Lagaccio, è stato scoperto un "centro di reclutamento": due senegalesi con permesso di soggiorno davano ospitalità a dodici connazionali che venivano poi smistati tra i parcheggi del Porto Antico per minacciare gli automobilisti. Nonostante il blitz, vengono continuamente denunciate attività di parcheggio abusivo in diverse zone della città (ultimamente in piazza Matteotti e in via Gramsci).

È chiaro che il problema deve essere realmente preso in considerazione dalle istituzioni, e assolutamente non sottovalutato. Automobilisti e gestori della sosta, specie se privati, devono essere tutelati, perché l'illegalità nuoce a chi vive e lavora nel rispetto delle regole. E dal chiedere qualche euro all'estorsione vera e propria il passo è breve: ha senso che in una società civile i cittadini vengano taglieggiati semplicemente per parcheggiare un'auto o una moto? Forze dell'ordine e istituzioni dove sono? Cosa fanno per impedirlo? Il buco giudiziario che abbiamo sottolineato, appartenente a un Codice – lo diciamo ancora una volta – vecchio e stantio, dovrebbe indurre una maggior collaborazione degli enti locali e una conseguente, massiccia presenza di forza pubblica, col fine di prevenire o debellare un fenomeno che è ormai diventato abituale. Perché l'abusivismo non intimorisce e danneggia solo l'automobilista, ma anche il gestore privato, che magari già fatica a mandare avanti la sua attività in questi tempi di crisi, e in più deve combattere contro qualcuno che ha deciso di improvvisarsi parcheggiatore con metodi illegali e delinquenziali: o si cambia la legge o si cambiano le disposizioni comunali, ma qualcosa va fatto. Persino la trasmissione televisiva "Le Iene" ha trattato l'argomento: qui potete vedere la vicenda napoletana di una ragazza che ha aperto un garage e rischia di chiudere per colpa dell'abusivismo.

Permettiamoci una piccola nota di colore nel denunciare ironicamente il problema. Nonciclopedia, nota parodia di Wikipedia, ne descrive i tratti caratteristici: «poco importa se il posto auto lo avete trovato voi, il parcheggiatore abusivo da buon angelo custode vi ha seguito con lo sguardo, proteggendovi da pericoli reali come maremoti o macumbe, e sottolineando le fasi salienti della vostra retromarcia con versi di approvazione come vai, vai, vai. Vogliamo non pagare un tale indispensabile servigio?»