Il 28 maggio si è conclusa la Genova Smart Week – Innovation for a livable city, una settimana ricca di eventi divulgativi, incontri e convegni sullo sviluppo delle città intelligenti, promossa e organizzata dall'Associazione Genova Smart City e dal Comune di Genova, con il supporto tecnico di ClickutilityTeam.

Venerdì 27 – ultima giornata di conferenze – ha avuto luogo un interessante workshop dal titolo "Le nuove sfide per lo sviluppo di una mobilità a impatto zero e condivisa". Nella splendida Sala del Capitano all'interno di Palazzo San Giorgio si è fatto il punto della situazione su innovazioni di settore e best practices, analizzando come procede la "clean fuel strategy" in Italia a livello infrastrutturale.

Fabio Capocaccia, Presidente dell'IIC (Istituto Internazionale Comunicazioni) e moderatore della sessione, ha enunciato quelli che sono i 4 nodi da sciogliere in relazione al tema della mobilità elettrica: costo, tempi di ricarica, reti di ricarica, interoperabilità. Nodi che – almeno in Italia – sono ancora lontani dall'essere sciolti. Per quanto riguarda il prezzo, le auto elettriche costano ancora tanto, e il governo italiano non ha adottato misure sufficienti per incentivarne l'acquisto – basti pensare che la Germania ha stanziato 1 miliardo di euro per incentivare i tedeschi ad acquistare vetture elettriche o ibride. I tempi di ricarica sono ancora troppo lenti rispetto ai rifornimenti tradizionali: nelle colonnine di ricarica "ultrarapida" sono necessari mediamente 30 minuti per passare dallo 0 all'80% di autonomia, mentre la ricarica standard richiede più di un'ora. La rete di stazioni di ricarica è un altro punto debole: il numero è ancora insufficiente (in Italia ne abbiamo circa 800, mentre in altri paesi europei ne contano già 5000); in più dev'essere garantita l'interoperabilità, tale da rendere la ricarica "universale" e dunque valida per ogni vettura.

Simone Gragnani, Senior Manager di Lem Reply, ha delineato lo sviluppo e le criticità dell'e-mobility nel nostro paese, ed ha sottolineato un assunto importante: la mobilità elettrica non risolve il problema del traffico e della mobilità generale, agisce solo sulla diminuzione dell'inquinamento (anche se, aggiungiamo noi, la mobilità è una delle ultime parti in causa nella questione dell'inquinamento atmosferico). Detto questo, in Italia sono stati venduti circa 1400 veicoli elettrici nel 2015, pari allo 0,1% delle vendite totali; in Olanda, nello stesso anno, è il 10% la percentuale di auto elettriche vendute. I numeri sono purtroppo impietosi.

Tuttavia, il dato importante sulla mobilità tutta è che la vendita di automobili è in continuo aumento: nel 2016 si prevede un +13% di vendite rispetto al 2015. Dunque, l'auto in generale è in perfetta forma, è l'auto elettrica a non esserlo ancora, con numeri di vendita – almeno in Italia – purtroppo irrisori.

I citati 4 nodi da sciogliere riguardanti l'e-mobility sono troppo importanti per venir trascurati dagli automobilisti, che ovviamente preferiscono spendere meno per vetture che si riforniscono in pochi secondi e in una qualsiasi delle tante stazioni di servizio. Prima del singolo cittadino, sono le amministrazioni a dover farsi carico del miglioramento generale della mobilità, e in secondo luogo della diminuzione dell'inquinamento. Un esempio: Anna Maria Dagnino, Assessore alla Mobilità del Comune di Genova, presente alla convention, ha sottolineato come il capoluogo ligure, pur attento alla mobilità alternativa, si presenti come una città senza spazi, problema di non facile soluzione per la nascita di una ricca rete infrastrutturale di ricarica elettrica. Allora, prima di pensare alle auto elettriche private, non sarebbe più opportuno rinnovare prima il trasporto pubblico, ormai vecchio ed inquinante? Di questi tempi, quando un cittadino paga le tasse per servizi carenti, forse è poco propenso a svuotare il portafoglio per una costosa auto elettrica.

L'attenzione universale verso l'elettrico è sicuramente un fatto positivo, oltre ad essere il segnale di un futuro non troppo lontano, ma il tutto va "ottimizzato" e adeguato alle esigenze di tutti. Sergio Torre, Manager di Duferco Energie, ha affermato al convegno di Genova: "È iniziato qualcosa che non si può arrestare, bisogna solo trovare il miglior modo di gestirlo".